Gli ultimi dati del Ministero dello Sviluppo economico sui prezzi nazionali di alcuni prodotti petroliferi danno per il prezzo del petrolio un crollo del 23% nel solo ultimo mese.
È interessante notare che a questo crollo corrisponde un misero calo del 6% alla pompa di benzina.
Meglio hanno fatto Francia e Germania dove i cali per benzina e diesel sono stati molto più sostenuti.
Il fatto inquietante è che praticamente il greggio è calato ai valori di aprile, quando però il carburante costava 6 centesimi in meno. "Il greggio in questi giorni registra la stessa quotazione della prima settimana di aprile. Ma quattro mesi fa i prezzi erano 1,39 per la verde e 1,36 per il diesel. Rispetto ad aprile, quindi, a parità di quotazioni petrolifere, i prezzi sono più alti intorno ai 6 centesimi al litro."
Ed è difficile non connettere questo all'altissima pressione fiscale che il Ministro Tremonti non ha abbassato, ma anzi aumentato con l'ultima trovata demagogica della Robin Hood Tax. Infatti "Il 55% se ne va in tasse. Nel 2007, secondo i dati dell'Aci, gli italiani hanno speso 39,4 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2006) per il carburante. Di questi, 21,8 miliardi sono andati al fisco (+1,7%). Il prelievo fiscale ha dunque inciso per il 55%."
Una pressione fiscale enorme che le compagnie hanno ora buon gioco a rigirare in parte agli indifesi clienti.
Ricordo che la Robin Hood Tax renderà in previsione al governo circa 4 miliari di euro di maggiori introiti fiscali. Ma di questi denari soltanto circa 290 milioni di euro saranno impiegati per finanziare il fondo sociale.
E sono noccioline rispetto ai maggiori guadagni che le compagnie petrolifere stanno incassando in queste settimane. Sarà per questo che non abbiamo ancora sentito nessuna di esse lamentarsi?
È interessante notare che a questo crollo corrisponde un misero calo del 6% alla pompa di benzina.
Meglio hanno fatto Francia e Germania dove i cali per benzina e diesel sono stati molto più sostenuti.
Il fatto inquietante è che praticamente il greggio è calato ai valori di aprile, quando però il carburante costava 6 centesimi in meno. "Il greggio in questi giorni registra la stessa quotazione della prima settimana di aprile. Ma quattro mesi fa i prezzi erano 1,39 per la verde e 1,36 per il diesel. Rispetto ad aprile, quindi, a parità di quotazioni petrolifere, i prezzi sono più alti intorno ai 6 centesimi al litro."
Ed è difficile non connettere questo all'altissima pressione fiscale che il Ministro Tremonti non ha abbassato, ma anzi aumentato con l'ultima trovata demagogica della Robin Hood Tax. Infatti "Il 55% se ne va in tasse. Nel 2007, secondo i dati dell'Aci, gli italiani hanno speso 39,4 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2006) per il carburante. Di questi, 21,8 miliardi sono andati al fisco (+1,7%). Il prelievo fiscale ha dunque inciso per il 55%."
Una pressione fiscale enorme che le compagnie hanno ora buon gioco a rigirare in parte agli indifesi clienti.
Ricordo che la Robin Hood Tax renderà in previsione al governo circa 4 miliari di euro di maggiori introiti fiscali. Ma di questi denari soltanto circa 290 milioni di euro saranno impiegati per finanziare il fondo sociale.
E sono noccioline rispetto ai maggiori guadagni che le compagnie petrolifere stanno incassando in queste settimane. Sarà per questo che non abbiamo ancora sentito nessuna di esse lamentarsi?
5 commenti:
Bravo Tribuno è una vergogna che il petrolio sia ai livelli di aprile ma la benzina più cara di 6 centesimi.
Perché Tremonti non dice nulla?
fabio
Si ma che c'entra Tremonti con l'aumento della benzina?
Non ce la dobbiamo prendere con i petrolieri forse?
ciao
L'occulta complicità fra il governo e i petrolieri affiora proprio in questa situazione.
Tremonti,per pura propaganda gli rifila la "RubenTax" e loro si ripagano,con gli interessi,a nostre spese. Questa è la dimostrazione che quelli che sostenevano che era solo un operazione di facciata avevano ragione.
cosa dovrebbe dire tremonti? quello che ha gia detto e fatto nel precedente governo berlusconi del 2001 ,cioè..NULLA!!!
Anch'io penso che Tremonti abbia organizzato la faccenda in combutta coi petrolieri, o al limite certo di non stare davvero a danneggiare le compagnie.
Che si rifaranno sui poveracci alla pompa di benzina.
Eppoi è importante considerare che a Tremonti mancavano i 2 miliardi di euro taglio ICI e 2 miliardi per la detassazione straordinari.
Sono 4 miliardi, guarda caso i 4 miliardi circa del provvedimento, a parte i 290 milioni per la sorcio card.
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