Discorsi, commemorazioni, sfilate, balli e canti. Sarà una gran festa.
Noi non ci saremo. Abbiamo altro a cui badare.
Eppure in questo giorno del tripudio alcune riflessioni controcorrente mi vengono da fare.
Che vorrei condividere con esponenti delle istituzioni. Oggi.
Ma ieri militanti sotto le bandiere del mio stesso partito. Mi rivolgo a Loro.
Nel nome di quella antica appartenenza ante Fiuggi. Anche se poi nel corso degli anni, a differenza di me, sono diventate persone assennate e sono riuscite a stemperare la forza dirompente di quegli ideali con l’inebriante sensazione che può dare l’esercizio del potere.
Oggi, Festa della Repubblica, volevo portare l’attenzione di lorSignori sulla carta costituzionale.
E più precisamente sui disattesi art.39 e 46.
Art. 39.
L'organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
Allo stato attuale i sindacati sono soggetti privi di personalità giuridica che però gestiscono i Fondi pensione insieme a banche ed assicurazioni. E’ una cosa normale? E chi tutelerà i lavoratori dalle oscillazioni del libero mercato?
Art. 46.
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.
Considerato che veniamo tutti da là e non pensando che Loro abbiano dimenticato quanto era scritto nella premessa allo statuto del vecchio MSI: “... Il MSI si propone la realizzazione dello Stato Nazionale del Lavoro …” li inviterei a farsi promotori di iniziative tese all’applicazione di quanto sancito dai padri costituenti.
Discorsi, commemorazioni, sfilate, balli e canti. Sarà una gran festa.
Speriamo che non si accontentino solo di questo.
"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
Paolo Borsellino
Paolo Borsellino
chi voteresti alle politiche ora?
soddisfatto del governo Berlusconi?
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domenica 1 giugno 2008
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