"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
Paolo Borsellino

chi voteresti alle politiche ora?

soddisfatto del governo Berlusconi?

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venerdì 5 settembre 2008

Ho sempre votato la CdL fino al 2006, ma ora ho aperto gli occhi e critico Berlusconi: sono diventato un comunista anch'io!


Quest'oggi vi voglio postare due commenti (semicomici) che sono stati lasciati da un anonimo templare di Arcore su Wikio al pezzo di Oltreconfineonline "Non disturbate Don Silvio! Ad Arcore si lavora senza sosta per noi!".
Anch'io assurto al ruolo di nemico catto-comunista dello stato assieme a Famiglia Cristiana?

"poveri comunisti...
... siete oramai alla frutta! Come rosicate che al governo ci sia Silvio. Noi ti chiediamo un favore, grande Silvio... dopo aver fatto il miracolo cacciando via i comunisti dal Parlamento, falli sparire anche dai siti web come questo, dove le maldicenze su di te pullulano come funghi marci e dove i comunisti si riproducono come topi di fogna. Ti preghiamo, salvaci!"
Anonimo (berluscones)

Ma il berluscones non è soddisfatto. Tre minuti dopo parte con il colpo di grazia, il seguente fendente mortale:

"vi rode, eh comunisti!?...
che ci sia al governo Silvio? Rosicate, rosicate. Silvio, oltre al miracolo di aver spazzato via i comunisti dal Parlamento, falli sparire anche dai siti web come questo. Da tutte le menzogne che spuntano come funghi e da tutti i topi di fogna che si riproducono, ti preghiamo... liberaci dal male!"
Anonimo (berluscones) ci riprova...

Ma io chi sono?
Dopo avere creduto ciecamente alle balle dell'ingresso in campo del Messia nel '94 ho sempre votato per la CdL fino al 2006 (compreso). Per una volta alle regionali pure per la famosa soubrette nipotina del Duce, ora in piccionaia alla Camera con la tessera del PdL. Alle ultime politiche del 2008 per la Destra di Storace - perché sapevo che i miei due voti non si sarebbero andati a sommare a quelli del PdL.
Mi definisco un conservatore liberale.
Ma pronto a discutere con qualunque italiano onesto, ovviamente anche con chi si definisce "comunista", su qualsivoglia tema importante per la Nazione come PACS, immigrazione, prostituzione, regole, giustizia. Senza pregiudiziali alcune.
Il liberalismo lo vivo ogni giorno di persona nel posto di lavoro. Nella forza di una società moderna (quella tedesca) che si sviluppa ad un grado elevatissimo grazie ad una mirabile sinergia tra pubblico e privato, libera iniziativa e stato sociale.
A differenza del signor Berlusconi.
Io non mi sono fatto leggi per fare più affari, per comprare più case, per pagare meno tasse, per togliermi di mezzo tutti i concorrenti della mia impresa. Perché il liberalismo vero vive di regole ma anche stato sociale, informazione e limpidezza nelle azioni. Il liberalismo premia il migliore, non chi versa la mazzetta più elevata o chi ha gli amici più influenti.
Piantiamola con questa truffa del regime che bolla come "comunista" chiunque gli si oppone.
Che i berluscones la smettano una buona volta di dare ascolto solo alle voci del regime come Rete 4 e Libero.

domenica 17 agosto 2008

I primi 100 giorni del governo secondo il Financial Times Deutschland [testo tradotto integralmente]


Il 14 agosto scorso il Financial Times Deutschland esce con un dossier sui primi 100 giorni del governo Berlusconi IV. Così come il Newsweek. Ma mentre i media italiani, e davanti a tutti il Corriere della Sera, danno notevole spazio al superficiale contributo degli americani, l'articolo dei tedeschi passa in sordina. Perché?
Mi sono dato la briga di tradurre il testo integralmente.
Il tono critico è qui ben evidente, leggete da soli. Il grassetto è mio.
Nella scelta di mettere in secondo piano il circostanziato dossier del FTD siamo nuovamente di fronte ad una scelta editorale di una (dis)informazione supina e amica dei potenti. Boicottiamola.

Lo Show di Silvio
di Andre Tauber (Milano), 14 agosto 2008

Silvio Berlusconi è da 100 giorni nuovamente capo del Governo. E da 100 giorni si comporta come se facesse qualcosa. Gli italiani ancora gli credono.

Una opportunità come questa non se la lascia scappare certo il professionista della comunicazione Silvio Berlusconi. Dopo un incontro con il Prefetto della regione in Piazza Carolina a Napoli si fa accompagnare dalla giovane donna dal soprabito alle luminanze al neon. Una spazzina. Il Presidente del Consiglio non attende a lungo, afferra una scopa e si rivolge alla telecamera. I divertiti passanti applaudono. Berlusconi si fa festeggiare come spazzino-capo della città. È l'ultima visita a Napoli prima della sua vacanza estiva.
Il settantunenne è per molti cittadini il salvatore della città. Berlusconi ha promesso loro prima dell'inizio del suo terzo mandato che la spazzatura avrebbe finito di accumularsi per le strade di Napoli. Tuttavia il giubilo della folla arriva un po' troppo presto. È vero che le strade sono pulite perché due discariche sono state aperte come pianificato da tempo, tuttavia come afferma uno dei precedenti commissari straordinari per la spazzatura in Campania Andrea Losco: "Ci vorranno anni prima che crisi passi definitivamente". Servono altre discariche, inceneritori e un sistema di separazione dei rifiuti.
E come a Napoli accade in tutto il paese. Il governo si guadagna il ringraziamento dei cittadini per delle cose che non sono state fatte per niente. Saranno 100 giorni il venerdì che viene - ed in questo tempo Berlusconi ha più che altro dato segnali, trasmesso ai suoi la convinzione che egli può cambiare l'Italia.
In realtà egli non ha cambiato ancora nulla. Da 100 giorni il Metodo-Napoli comanda anche a Roma: si festeggiano successi ancora prima che vengano raggiunti.
Prima di tutto è il governo da solo a festeggiare.

Alitalia è un altro caso. La compagnia aerea è ad un passo dal fallimento.
Per salvarla Berlusconi promette da mesi di tirare fuori una cordata di imprese italiane "Abbiamo già trovato investitori" ripete il capo del Governo come un mantra. Il capo dell'azienda produttrice di scarpe Geox, Mario Moretti Polegato, che nei giornali veniva dato come uno dei possibili creditori già sbottò in luglio "Troppe parole". Nessuno pensa ad investire quando il governo non prepara un piano ragionevole per il salvataggio di Alitalia.
Fino ad oggi non è ancora chiaro chi farà parte della cordata. Una sola cosa è certa: la ricerca degli investitori per ora è costata 300 milioni di euro ai contribuenti del fisco. Il governo ha dovuto investirli nell'azienda per salvarla dal fallimento.

Allo stesso modo viene inscenata la politica finanziaria dagli uomini di Berlusconi. In giugno ha proclamato il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti che il Governo si è accordato su un piano triennale dopo nove minuti e mezzo di discussione. "Lo abbiamo controllato con il cronometro" dice Tremonti. Le finanze dello Stato dovranno essere alleggerite di 36 miliardi di euro. Tuttavia molti esperti sono dell'idea che il Governo non ce la farà a realizzare questo ambizioso piano. "Ho dubbi che il governo seguirà un serio programma di tagli", afferma Susana Garcia, economista per l'Italia della Deutsche Bank. I governi Berlusconi non sono mai stati bravi nel risparmiare. Il professore milanese Tito Boeri, uno dei più capaci economisti del paese, ritiene il pacchetto come una "manovra senza speranza" dato che non prevede alcuna riduzione delle tasse e del carico fiscale. In questo modo una recessione è inevitabile.

L'economia italiana è, dopo l'assunzione dell'incarico da parte di Berlusconi, per la prima volta dopo tanto tempo andata in terreno negativo. Il governo ha ufficialmente stimato per il 2008 una crescita dello 0,5%, tuttavia molti economisti si attendono un dato negativo.
Il ministro Tremonti in ogni caso continua con le sue generose promesse. Afferma che verrà incontro alle famiglie che soffrono per i bassi salari, un'elevato carico fiscale ed una forte inflazione. Promette 20 mila case popolari nell'anno che viene, un bonus bebè e la riduzione della burocrazia, così come un sistema fiscale più giusto.
Tuttavia fino ad ora non è stato fatto nulla. Solo una nuova tassa per il settore dell'energia e della finanza. Teoricamente si dovrebbero sostenere le famiglie con questa "Robin Hood Tax", così ha promesso il governo. Ma dei 4 miliardi di euro in realtà soltanto poche centinaia di milioni saranno impiegate nella diffusione di carte sociali. L'opposizione ha parlato di elemosine e "pauperismo".

Berlusconi si è già proiettato sul prossimo tema. Egli annuncia ora il prossimo ritorno dell'Italia all'energia nucleare, da cui circa 20 anni fa si era usciti definitivamente. Il piano è teoricamente accetto al 60% della popolazione. Tuttavia "l'importante questione è dove si costruirà un tale impianto", rileva l'esperto per l'energia e l'ambiente Francesco Gullì. Nessuno ne vorrà avere uno nelle proprie vicinanze. Nel frattempo il governo ha anche allo studio la costruzione di un impianto tradizionale in Albania. Il che non rappresenta alcun ritorno all'energia nucleare. D'altra parte Berlusconi da per scontato il ritorno all'energia nucleare come cosa più che sicura.

"Ne abbiamo abbastanza di proclami riguardanti il futuro", afferma Dario Scalella. Il quarantaseienne conduce un'azienda che costruisce parti di elicotteri a Napoli e contemporaneamente dirige una rete regionale sotto la conduzione della banca Unicredit in un progetto che cerca di mettere assieme il mondo imprenditoriale con quello finanziario. Scalella da un lato abbraccia calorosamente gli obiettivi di Berlusconi, d'altra parte fin'ora non vede concreti risultati: "Ci piacerebbe una volta vedere una conferenza dove si dice: Abbiamo fatto questo."
Altri si spingono oltre con la critica. "Fino ad ora la politica economica non ha giocato alcun ruolo vero presso il governo", critica Boeri. Il che è rovinoso per un paese che ha bisogno assoluto di riforme. Da decenni la produttività del lavoro aumenta troppo lentamente, salari e tasso di crescita continuano a scendere in confronto ai paesi vicini della Unione Europea, il tasso di occupazione ristagna ad un livello basso.
Nell'anno che viene persino i greci supereranno l'Italia in quanto a PIL pro capite. La nazione si dibatte in una profonda crisi ed avrebbe bisogno ora di nuove idee.

Qui Berlusconi ha la possibilità di agire in modo deciso. Lo si è visto nella politica della sicurezza dove, sotto la sua egida, qualcosa è stato fatto. Ora gli stranieri possono essere espulsi più rapidamente, l'immigrazione illegale viene punita più severamente. E dall'inizio del mese 3 mila soldati [in realtà solo mille, visto che gli altri 2 mila sono impiegati in cpt e ambasciate, nda] pattugliano le città per aiutare la polizia e proteggere i cittadini.

Ma prima di tutto Berlusconi ha pensato alla sua di sicurezza. Con parole inequivocabili il Parlamento ha deciso che d'ora in poi il Capo del governo godrà di piena immunità. Finchè egli resta al governo del paese non potrà essere accusato da alcun giudice. La gioia di Berlusconi è stata conseguentemente grande. "Finalmente non devo passare più tutti i sabati in compagnia dei miei avvocati", ha affermato giubilante il patron dei media che da ultimo avrebbe dovuto comparire davanti ai giudici per corruzione. L'opposizione protestò - e a Piazza Navona a Roma dimostrarono in 20 mila.

Tuttavia fino ad ora la maggioranza degli italiani crede al Presidente del Consiglio. Il governo è più popolare di ogni altro che l'ha preceduto negli ultimi 40 anni. Secondo un sondaggio dell'Istituto Euromedia il 62% dei cittadini è soddisfatto del governo. Gli italiani descrivono questo come una "luna di miele" con gli elettori. "Gli italiani gli concedono un bonus di fiducia", afferma Roberto Weber, capo dell'Istituto di ricerca SWG. "Credono che Berlusconi può superare la crisi." Il demoscopo Renato Mannheimer completa: "Alcuni pensano anche che egli abbia addirittura fatto qualcosa per davvero."

Le prime prove critiche per Berlusconi lo attendono in autunno. Allora bisognerà trovare una soluzione per Alitalia. La Finanziaria verrà discussa in Parlamento. Inoltre Berlusconi ha in mente una riforma dell'ordinamento giudiziario così come una riforma federalista che certamente provocherà divisioni all'interno del governo. Perché i ministri del sud povero continueranno a fare affidamento sull'aiuto finanziaro del ricco nord. In autunno anche Napoli tornerà ad essere un tema importante per Berlusconi. Allora serviranno nuove discariche. Ma dove? Presso la piccola cittadina di Chiaiano, dove una discarca dovrebbe sorgere, i lavori sono stati interrotti per "motivi tecnici" - per la gioia degli abitanti e del loro sindaco. "Non pensiamo proprio che dall'autunno qui si scaricherà nuovamente spazzatura", è stato detto dall'amministrazione della città. Ci saranno allora ancora applausi per Berlusconi a Napoli?

giovedì 7 agosto 2008

Dato Censis sui morti sul lavoro: L'uso criminoso della propaganda di regime che nasconde le notizie che infastidiscono

Prologo.
"Vittoria - La Germania vince su tutti i fronti".
I soldati della VI Armata sotto la guida del generale von Paulus sono intrappolati a Stalingrado ed ormai non hanno più speranze dopo che l'ultimo tentativo di liberarli del generale von Manstein fallisce definitivamente.
Natale del '43, un terribile Natale per le famiglie di quei 200 mila combattenti tedeschi ancora vivi a Stalingrado. Il capo della propaganda Göbbels fa diramare dalle radio del paese la notizia che l'"eroica" VI Armata si è totalmente immolata nei furiosi combattimenti in città. Per la causa.
Per la vittoria che arriverà certa.
Ma i 200 mila soldati ascoltano la radio esterrefatti ed atterriti. Solo in 5 mila torneranno a casa dai campi di concentramento russi.

Ma veniamo ora alle cose di cosa nostra.
Spazzatura.
Tanta. C'è. Ma non si vede.
Il Premier che si fa fotografare sorridente a Napoli con la scopetta in mano.
Astuto, perché sa bene che quello che non si vede non esiste. "La situazione a Napoli è risolta" dice lui. Strano che i napoletani la pensino diversamente. A questo proposito invito a visitare il blog Napoli blogolandia con foto e filmati aggiornati di spazzatura vera. Viva e vegeta.

Eppoi ci sono i morti.
I nostri martiri del lavoro.
Ma anche quelli evaporano, ecco, basta non parlarne.
Il Censis ha pubblicato l'altro ieri i nuovi dati sugli infortuni sul lavoro in Italia. "Si muore di più sul lavoro o sulle strade che non a causa della criminalità o di episodi violenti. I morti sul lavoro, infatti, sono quasi il doppio degli assassinati e i decessi sulle strade otto volte più degli omicidi." Mentre "Diminuiscono gli omicidi in Italia, invece. In base ai dati delle fonti ufficiali disponibili elaborati dal Censis, sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni). Molti di più, invece, negli altri grandi Paesi europei, dove pure si registra, comunque, una tendenza alla riduzione: 879 casi in Francia (erano 1.336 nel 1995 e 1.051 nel 2000), 727 in Germania (erano 1.373 nel 1995 e 960 nel 2000), 901 casi nel Regno Unito (erano 909 nel 1995 e 1.002 nel 2000)".
Ed ora viene fuori pure che Roma è persino una delle piu sicure metropoli d'Europa. Ma solo dopo che il tema sicurezza è stato il cavallo di battaglia decisivo per la vittoria elettorale del Pdl. Un flusso informativo volutamente gonfiato per dirigere l'opinione pubblica verso lidi tradizionalmente di centro-destra.
Ora invece il dato sui morti sul lavoro, in crescita, deve essere ridimensionato. Perché da fastidio.
Come la polvere che si vuole spingere sbrigativamente sotto il tappeto di casa.
Parola di Castelli: "Le statistiche sulle morti sul lavoro che periodicamente ci vengono trasmesse sono fasulle". Secondo il senatore "soltanto in Italia si contano come morti sul lavoro, al fine di poter dare benefici assicurativi da parte dell'Inail, anche le morti che avvengono per incidenti stradali capitati mentre si va al lavoro o mentre si torna a casa dopo il lavoro. Morti che evidentemente nulla hanno a che vedere con la sicurezza in fabbrica... È il momento di smetterla di criminalizzare gli imprenditori italiani. Se infatti estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei".
La realtà è che la sicurezza sul lavoro costa. Mentre il morto ben poco. Fino al punto che il rischio per la ditta è un investimento accettabile. E questo governo non ha certo finora rappresentato gli interessi dei lavoratori quanto quelli della grande impresa.
La realtà è che il precariato, fortissimo nel nostro paese, aumenta il rischio di infortuni perché la manodopera è inesperta cambiando spesso occupazione.
La realtà è che la normativa nel campo della sicurezza del lavoro, oltre ad essere poco applicata, non viene fatta rispettare come si dovrebbe. Secondo le stime del Ministero di Giustizia sono ben 150 mila i processi che ogni anno vanno in prescrizione nel campo del lavoro, tema che abbiamo già trattato nel giugno scorso.

Balle
, solo balle sono quelle allora che filtrano dalla macchina precisa della propaganda di regime, la balla della scopetta, la balla della cordata, la balla della bella ed unita famigliola del Premier.
Ma al di là delle balle ci si intossica nei fumi tossici, al di là delle balle si perde il posto di lavoro, al di là delle balle si muore.

sabato 2 agosto 2008

L'immortale monnezza napoletana. Sempre li sta. Nonostante i proclami del baro di Arcore.

Riporto il seguente contributo di Giuseppe Rondelli tratto da Napoli blogolandia: "A Napoli i rifiuti si vedono addirittura dal satellite" sull'eterno problema della monnezza napoletana:

"Forse ormai quasi vi da noia parlare sempre dello stesso argomento, ma visto che noi vogliamo bene alla nostra città non possiamo né tacere, né tanto meno chiudere gli occhi e nemmeno chiudere i SATELLITI.
Cosa è successo? Niente di nuovo, sempre la stessa storia. Visto che l’emergenza non è finita ma è INFINITA oggi vi mostriamo la situazione di Fuorigrotta, a Via Cassiodoro, la strada che congiunge Viale Traiano, con Via Terracina e Via Consalvo, in piena pienissima città.
Da sempre ed ancora tutt’oggi ci sono cumuli di rifiuti, gomme, frigoriferi, cucine, mobili, sacchetti, metalli vari, di tutto un po', si parte da sotto il ponte della tangenziale fino ad arrivare allo spiazzo dove c’è la rotonda eccovi il video in Full HD!

Questo video è stato girato oggi pomeriggio 2 Agosto 2008 attorno alle 15:15 circa.
Mentre cercavo la via precisa su Google Maps, mi è venuto in mente di utilizzare la vista Satellite per vedere per curiosità se si vedeva qualcosa… et voilà addirittura i cumuli si vedono dal Satellite!!!
Cosa vuol dire? Vuol dire che di sicuro le mappe vengono aggiornate non di giorno in giorno ma probabilmente a distanza di mesi e siccome a tutt’oggi i cumuli, che come vedete nel video sono anche aumentati, quel materiale sta li da mesi e mesi e niente e nessuno li smuove, nemmeno una magia." Giuseppe Rondelli

Mi piace citare di tanto i tanto i lineamenti dell'odissea napoletana perché in essa sta riflessa tutta l'astuta strategia di mantenimento del consenso attuata dalla propaganda governativa.
Quale? Quella che i problemi che non si vedono non esistono.
Cosa facile da ottenersi quando si possiede la grandissima parte della TV di massa, quando una stampa asservita rifugge dal pur minimo tentativo di critica, quando l'opposizione vive una esistenza ombra, e non di più. Regime.
Ma attenzione. Perché lo schema napoletano, lo schema di Chiaiano, sono destinati a ripetersi su scale ben più grandi.
Allora la smetteremo finalmente di fregarcene di cose che non ci toccano direttamente?
Napoli siamo noi.
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