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domenica 8 giugno 2008

I lavori di demolizione (dello stato sociale) procedono

Le nuove prese di posizione del Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, intervenuto al convegno dei Giovani imprenditori di Santa Margherita Ligure, non mi sorprendono più tanto.
Infatti conoscevo già il Ministro Sacconi come fautore delle proposte di aumento della produttività del lavoro (di detassazione degli straordinari e dei premi aziendali) in accoglimento di richieste fatte al Governo da Confindustria.
Ora è arrivato il momento della deregolamentazione. "
Vogliamo deregolare tutto ciò che attiene alla flessibilità dell'orario di lavoro, come il contratto di part-time che è stato irrigidito". L'obiettivo è quello di "liberare il lavoro" rimuovendo i vincoli che "complicano e inibiscono i rapporti di lavoro". Ebbene, suonano ironiche e beffarde queste frasi nel paese con la più elevata percentuale di precari in Europa, in cui le garanzie per i giovani assunti a tempo sono flebili come non mai, se pure riescono a trovarlo infine un lavoro decente, speranza vana.
Accanto al cancro del precariato il lavoratore conosce la gravità del problema della sicurezza sul lavoro. Anche su questo tema arrivano le soluzioni definitive del prode Ministro: La scrittura di un Testo unico sulla sicurezza che "non può essere sostenuto da odiosi incrementi degli adempimenti formali e da sanzioni spropositate". Sanzioni spropositate? Con quale coraggio si osa parlare di "sanzioni spropositate" davanti ad una carneficina di circa 1500 martiri del lavoro ogni anno, mentre le pene inflitte non sono minimamente commisurate all'immensa tragedia della perdita di un familiare? Come il caso di Andrea, morto a 23 anni con il cranio schiacciato da una macchina non conforme ai requisiti di sicurezza cui era stato disattivato l'unico sistema di sicurezza per velocizzare la produzione. Tutto il processo si è risolto in pochi minuti. Gli imputati hanno chiesto il patteggiamento e il PM Bartolozzi ha ritenuto congrua la pena di otto mesi di condizionale per entrambi gli imputati. Questo il valore della vita di Andrea: otto mesi con la condizionale. Il PM non ha fatto altro che applicare la legge.
Eppure la famiglia di Andrea è stata fortunata perché almeno il processo è stato tenuto rapidamente. Infatti sono 150 mila i processi che ogni anno vanno in prescrizione secondo i dati del Ministero della Giustizia.
Resta quindi da chiedersi come mai il Governo giudichi le relative sanzioni come "spropositate". Perché non si chiede piuttosto come mai un numero così elevato di processi finisce in prescrizione? Forse, suggerisco io, perché il Governo si atteggia a rappresentare il solo punto di vista dei poteri forti, e con esso la sola e unica leva della massimizzazione dei profitti; ed otto mesi con la condizionale possono ben valere il rischio. Non solo, ma sembra che il Governo voglia modificare il provvedimento, in modo da alleggerire ulteriormente il già inesistente sistema sanzionatorio: "Metteremo mano al Testo unico perchè sanzioni sproporzionate distolgono l'attenzione delle imprese dallo sforzo di aumentare la sicurezza, spingendole ad adempiere a comportamenti formalistici per evitare le sanzioni".
Insomma un Ministro ed un Governo con un orecchio teso preferenzialmente ai poteri forti ed al grande Capitale; un Ministro che agita fumose promesse di partecipazione dei lavoratori ai profitti aziendali (ma, si badi bene, non alla guida aziendale) e che d'altra parte continua a muoversi in direzione dell'alleggerimento della residua impalcatura sociale a loro tutela.
Insomma l'azione di questo Governo in tema di lavoro non poteva esordire in una maniera peggiore.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

vi volevo esprimere mio apprezzamento per le vostre idee, sono un militante di sinistra e sentire certe cose dette dalla destra da speranza a noi tutti che vogliamo il cambiamento.
esattamente a quale movimento fate riferimento?

mario

Tribuno ha detto...

Caro mario,
per quel che mi riguarda (parlo solo per me visto che ognuno qua ha un profilo di vita proprio e proprie prospettive pur nella comunanza degli obiettivi) parto da delle posizioni di destra sociale, come opposta alla destra liberale rappresentata da AN, ma non disdegno di dialogare con altri antagonismi di qualunque provenienza siano, che abbiano identificato come me il pericolo maggiore nella Casta politica autoreferenziale e parassitaria che ci governa.
Sono anche io molto lieto se un giorno si riusciranno ad abbattere quegli steccati che il blocco conservatore fin'ora è stato capace di tenere su a danno nostro e vostro, perché solo con uno sforzo convergente da destra e da sinistra si potrà arrivare al risultato di minare le basi del Regime centrale.
Continua a visitarci ed a fornirci suggerimenti, saranno sempre ben accetti!
Un saluto.

Cincinnato ha detto...

Caro Mario,
come già anticipatoti da Tribuno ognuno di noi ha una propria storia. Oggi ci piace considerarci "schegge impazite", proprio perchè stanchi dei vecchi steccati, che in definitiva sono serviti e servono soltanto a consolidare le posizioni del sistema.
Vorremmo che non si prestasse più orecchio ai richiami delle sirene di destra, di centro o di sinistra.
Vorremmo che ci si rendesse conto che questo modello di sviluppo, che questo mondo che il migliore dei mondi possibili non è, sta uccidendo l'Uomo. Sta uccidendo le sue culture, le sue tradizioni, la sua dignità. Lo sta privando della speranza.
Capire questo è già un buon inizio.
L'impotante non è da dove veniamo.
l'importante è dove vogliamo arrivare.
Vorremmo essere seminatori. Di sale.
Nel campo dell'usura.
Noi siamo qui.
Se vuoi tornare sarai il benvenuto.

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