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mercoledì 11 giugno 2008

Balle spaziali

Il Cavaliere mantiene sempre le promesse.
Purtroppo.
L'aveva detto in campagna elettorale davanti al giubilante popolo pidiellino, quei quattro gatti del Colosseo, che uno dei primi provvedimenti che avrebbe preso sarebbe stato quello di mettere fine al fastidioso incomodo delle intercettazioni.
Siamo passati da una delle solite leggi ad personam (essendo Berlusconi ancora imputato in tre grandi processi: diritti Mediaset, corruzione di Mills e corruzione di Saccà), ad una vera e propria legge ad personas, una legge che di fatto garantisce l'impunità ad una intera classe di individui, la Casta politica. I soliti noti.
Per questo penso che la legge, già la sera dell'11 giugno annunciata come decreto ma subito ripensata come disegno di legge a causa dei dubbi di Napolitano, non incontrerà serie resistenze tra le fila dei principali beneficiari del Palazzo. È solo questione di tempo.
Nel frattempo il popolo italiano deve venire blandito ed anestetizzato, di modo che, quando il tempo verrà, si berrà l'amara pillola senza colpo ferire.
Ma proviamole a vederle da vicino queste nuove balle berlusconiane.
  1. Le intercettazioni sono costose: Nell'anno 2007 lo Stato ha messo a disposizione della giustizia 7 miliardi e 700 milioni di euro di cui 224 milioni per le intercettazioni. Questo corrisponde al 2,9% delle spese complessive e a circa 3,9 euro all'anno per ogni cittadino italiano. Se questo, di fronte al servigio di avere dato una certa sicurezza al cittadino, è tanto lo lasciamo al vostro giudizio. Faccio notare che il costo delle intercettazioni è con 224 milioni contro circa 240 inferiore al costo della Presidenza Napolitano con il suo entourage. Quindi mi domando se non sia più ragionevole ridurre il numero dei corazzieri, che passano le giornate a fare la guardia alle mosche, prima di licenziare coloro che passano il tempo alla indefessa ricerca di criminali. Ma il dato più ignorato, rispetto al ritornello per cui "le intercettazioni costano troppo", è che le intercettazioni sono un investimento con un ritorno positivo. Prendiamo il caso dell'inchiesta Antonveneta sui "furbetti del quartierino". Costo dell'indagine: 8 milioni di euro. Soldi recuperati in risarcimenti versati da 64 indagati per poter patteggiare: 340 milioni, alcune decine dei quali messi a bilancio dello Stato per nuovi asili. Il resto basta a pagare le intercettazioni di tutto l'anno in tutta Italia.
  2. Le intercettazioni sono troppe: La stampa di Regime afferma che “gran parte del Paese è sotto controllo”. Si, ma quanti italiani sono? Le cifre dicono che su 3 milioni di processi vengono emessi 45 mila decreti di ascolto all’anno, quindi per l'1,5% dei processi, e nemmeno tutti portano a vere intercettazioni. D'altra parte come affermare se le intercettazioni sono poche o troppe? Le intercettazioni sono quelle che i giudici autorizzano in rapporto all’unico parametro possibile: le notizie di reato. Ma è comunque logico che le intercettazioni in Italia debbano essere numerose, tenendo conto che intere regioni del paese sono preda della mafia e dalla camorra e che il tasso di criminalità italiano è uno dei più elevati nell'Europa dell'ovest. Inoltre in Italia le intercettazioni sono tutte registrate, mentre negli altri paesi a intercettare sono soprattutto servizi segreti e polizie varie (in Inghilterra addirittura il servizio ambulanze e gli enti locali), senz’alcun controllo né statistica, da qui il numero apparentemente basso.
  3. Le intercettazioni violano la privacy: La privacy è già tutelata dalla legge sulla privacy. Questa può tuttavia essere limitata se fondate esigenze di giustizia lo richiedono. Preso atto che i fatti personali non rilevanti alle inchieste dovrebbero venire stralciati dagli atti (omissis), il principio è quello per cui ognuno rinuncia a una porzione della sua riservatezza per consentire allo Stato di reprimere i reati e proteggere le vittime.
  4. Le intercettazioni sono inutili: La versione ufficiale è che i magistrati dovrebbero smettere di usare il mezzo moderno dell'intercettazione e tornare ad usare metodi "tradizionali". Si ma quali? È evidente che il valore di una intercettazione di una conversazione carpita all'insaputa dei partecipanti è infinitamente superiore ad una confessione od una affermazione volontaria di testimoni o pentiti che può essere in ogni momento ritrattata e comunque studiata a tavolino. Questo è particolarmente vero per i reati finanziari come la corruzione, l'estorsione o il falso in bilancio per esempio dove il crimine si consuma tra un aggressore e una vittima o una società e che sono difficilissimi da venire scoperti se qualcuno non denuncia il reato. L'intercettazione diminuisce anzi il pericolo di errori e tutela gli innocenti togliendo potere alle dichiarazioni non circostanziate dei pentiti.
Per i punti sopra discussi, ritengo che la limitazione radicale dell'uso delle intercettazioni che è sotto studio non sia accettabile da alcun punto di vista.
Un pacchetto di provvedimenti che, con il nascosto obiettivo di concedere l'impunità ad un'intera classe politica, passa in maniera noncurante ed arrogante sopra gli interessi del popolo sovrano.
Il pacchetto di provvedimenti della solita Casta politica che litiga in TV ma che spartisce nei salotti bene e nelle stanze del Palazzo. Dei vecchi amici dell'Indulto.
Ci riprovano.

2 commenti:

luk ha detto...

Caro Tribuno sono Luciano e come vedi lascio il mio commento per il tuo post. Il tema delle intercettazioni è stato introdotto nell'agenda politica dal Berlusca per difendere lui e tutti i castisti che lo circondano. I cittadini onesti e il 99,9% della popolazione non ha nulla da temere dalle intercettazioni fatta dagli inquirenti perchè non hanno nulla da nascondere. Chi invece ha molto da nascondere sono proprio i politicanti di sinistra, di centro e di destra. Con questo disegno di legge, che verrà portato in parlamento per l'approvazione, tutta la casta lo voterà. Sicuramente il Berlusca si metterà d'accordo con Sèpòfà e con qualche ritocco faranno questa legge. Dopo di chè addio core!

www.ladestrabg.it seguici anche tu Ciao, luciano

Anonimo ha detto...

Un solo commento, valido per tutti i posts che riguardano e riguarderanno le iniziative del governo: purtroppo, avevamo ragione. Con i milioni di problemi presenti in Italia, il chiodo fisso (e come dargli torto) dei rapporti di berlusca con la magistratura e con la giustizia in senso più ampio, fa salire le SUE priorità in cima alla lista, ed a rimetterci siamo tutti, ma in primis i milioni che l'hanno votato, parecchi dei quali, purtroppo, sinceramente di destra, o almeno così credono. Ancora oggi, sotto sotto, tanti aderenti de "La Destra" auspicano un riavvicinamento, che avverrà però soltanto se e quando farà comodo a lui, e ciò è emblematico dello stato penoso in cui versa questo nostro popolo. A meno di imprevedibili circostanze naturali proprie dell'esistenza, saremo costretti a cibarcelo per anni, con ulteriori vaccate persino peggio di questa. Avremmo potuto, con un governo degno di questo nome, cercare di galleggiare meglio nel mare in tempesta della globalizzazione, della scomparsa delle identità nazionali, dell'attacco dei poteri sovranazionali alla cultura ed alle tradizioni occidentali, invece saremo e siamo tra i primi a soccombere. Mi spiace per mio figlio e per tutti i ragazzi delle nuove generazioni, sarà davvero un'esperienza poco invidiabile, e chissà cosa davvero li aspetterà. Da parte mia, cerco sempre di trasmettere, soprattutto con l'esempio, almeno un poco di coscienza e di dignità, sia individuale che nei rapporti verso gli altri. Non avrei mai creduto, negli anni passati, di dover scrivere qualcosa del genere, e confesso che tendo alla stanchezza, vista l'enormità e la complessità delle circostanze. Poi ripenso a mio nonno, ardito nella prima guerra e volontario in AOI a quasi cinqunt'anni, guardo il pendente d'oro a forma di teschio con baionetta fra i denti che ancora conservo, e mi dico: "me ne frego!"
Un fraterno saluto.
Orfanello, Roma, Trastevere.

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