"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
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sabato 21 giugno 2008

Repubblica delle banane

Il Berlusconi IV parte esattamente da dove il Berlusconi II aveva iniziato.
Cioè si riparte daccapo.

Infatti il primo atto del Berlusconi II fu, il 28 settembre 2001, la legge delega per la riforma del falso in bilancio, norma approvata a tempo di record grazie all’intervento del capogruppo DS della Camera, Luciano Violante, che ne chiese addirittura la procedura d’urgenza per il dibattito in aula. Relatore: Gaetano Pecorella, uno degli due avvocati personali del Premier. Ma anche il secondo, Niccolò Ghedini, non rimase con le mani in mano partecipando con puntuali emendamenti.
Dalla norma, che ridusse notevolmente i tempi di prescrizione e depenalizzò fortemente il reato, il Presidente del Consiglio trasse subito vantaggio personale ottenendo due prescrizioni e nel processo All Iberian 2 una assoluzione “perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Dalla sua legge appunto.

Tempi moderni. Il governo Berlusconi IV più deciso che mai, più attivo di sempre, più capelli di prima.
Un governo sonnecchiante e latitante su questioni importanti che toccano le tasche dei cittadini come la questione dei rifiuti campani (ora tre anni necessari si dice, mentre in campagna elettorale si parlò di due mesi), Alitalia (300 milioni di euro di perdite a trimestre ma ancora la fantomatica cordata italiana che doveva essere pronta in 3 settimane non si vede) e Rete4 (ci attendono 350 mila euro di multa al giorno retroattivamente a partire dal primo gennaio 2006 ma anche qui latitanza pura) per fare tre esempi, ma determinatissimo ed instancabile quando si tratta di toccare il tema giustizia.
Così mentre nel frattempo il popolo viene blandito con un fantomatico “decreto sicurezza” si ripercorre la vecchia strategia castista di provvedere prima di tutto alla sicurezza del clan di Arcore & sodali. Perché i provvedimenti degli ultimi giorni non vengono per nulla incontro alla sicurezza dei cittadini ma sono l’ennesimo tentativo con cui la Casta politica tende all’impunità? Vediamo:

  1. legge sulle intercettazioni: come abbiamo dimostrato nei post precedenti, le intercettazioni non sono né troppo costose né troppe nonostante le affermazioni dei giornalisti paraculi di regime. Il problema non è della magistratura se l'Italia è il paese della corruzione e del malaffare (studio OCSE) e se intere regioni sono preda del potere mafioso e camorrista. Le intercettazioni sono tante perché i criminali abbondano, l'Italia non è mica la Svizzera! Ma le intercettazioni sono infine un mezzo a tutela del cittadino onesto, che certo, in cambio della sicurezza, rinuncerebbe ad un poco della sua privacy per l'interesse proprio e quello comune. Perché chi è onesto non ha nulla da temere. In ultimo le intercettazioni non sono manipolabili come i pentiti e costano molto meno di mesi e mesi di appostamenti e pedinamenti. In poche parole le intercettazioni non sbagliano mai e sono uno strumento di sicurezza e garanzia per tutti noi.
  2. Provvedimento blocca-processi: il decreto legge che vuole sospendere tutti i processi puniti con la reclusione fino a dieci anni per i reati commessi prima del giugno 2002 sospendendoli per un anno non viene incontro alle esigenze dei cittadini. Prima di tutto la norma è incostituzionale perché prefigura una lesione del diritto ad un processo di "ragionevole durata" (Articolo 111 della Costituzione), potendosi tra l'altro il decreto reiterare e quindi i processi rinviati sine die, e perché lede il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (Articolo 3). Pensate un po' a quegli onesti cittadini, vittime di soprusi o ingiustamente accusati, che dopo avere penato per anni dietro a delle vere e proprie odissee giudiziarie si vedano ora i loro processi bloccati, per ora per un intero anno ma chissà per quanto ancora, e quindi scavalcati da altri più recenti. È un provvedimento che toglie ai cittadini il diritto e la possibilità di essere processati nel più breve tempo possibile. Una norma ingiusta e contro l'interesse vero dei cittadini onesti.
  3. Provvedimento salva-Premier: Che questa norma violi l'Articolo 3 della Costituzione, vedi sopra, va da se. Infatti la norma, Lodo Maccanico-Schifani fu già proposta ma dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale nel gennaio 2004. Eppure è per me l'unica norma che ha un senso. Perché? Perché se il problema è di fermare il processo Mills o gli altri processi pendenti sulle spalle dei soliti noti, allora conviene al popolo italiano di dotare costoro di un carta di impunità fino alla durata delle loro cariche, cioè una sorta di "crime card", purché si lascino stare i 100 mila processi che si vogliono bloccare (pur di fermare i loro), non si impediscano le intercettazioni di migliaia di criminali ogni anno (pur di cancellare le belle registrazioni della nitida vocina del Presidente del Consiglio) e si evitino ulteriori danni al già disastrato stato della giustizia italiana. Insomma carta bianca. Dopo James Bond con la sua licenza di uccidere, Silvio B. con la sua licenza di farsi i cazzi suoi. Vabbè diamogliela. Basta che ci lasci in pace.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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