"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
Paolo Borsellino

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domenica 1 giugno 2008

2 giugno Festa della Repubblica

Discorsi, commemorazioni, sfilate, balli e canti. Sarà una gran festa.
Noi non ci saremo. Abbiamo altro a cui badare.
Eppure in questo giorno del tripudio alcune riflessioni controcorrente mi vengono da fare.
Che vorrei condividere con esponenti delle istituzioni. Oggi.
Ma ieri militanti sotto le bandiere del mio stesso partito. Mi rivolgo a Loro.
Nel nome di quella antica appartenenza ante Fiuggi. Anche se poi nel corso degli anni, a differenza di me, sono diventate persone assennate e sono riuscite a stemperare la forza dirompente di quegli ideali con l’inebriante sensazione che può dare l’esercizio del potere.
Oggi, Festa della Repubblica, volevo portare l’attenzione di lorSignori sulla carta costituzionale.
E più precisamente sui disattesi art.39 e 46.

Art. 39.
L'organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.

Allo stato attuale i sindacati sono soggetti privi di personalità giuridica che però gestiscono i Fondi pensione insieme a banche ed assicurazioni. E’ una cosa normale? E chi tutelerà i lavoratori dalle oscillazioni del libero mercato?

Art. 46.
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.

Considerato che veniamo tutti da là e non pensando che Loro abbiano dimenticato quanto era scritto nella premessa allo statuto del vecchio MSI: “... Il MSI si propone la realizzazione dello Stato Nazionale del Lavoro …” li inviterei a farsi promotori di iniziative tese all’applicazione di quanto sancito dai padri costituenti.
Discorsi, commemorazioni, sfilate, balli e canti. Sarà una gran festa.
Speriamo che non si accontentino solo di questo.

4 commenti:

Dott. Giovanni Palombo ha detto...

DESTRA E SINISTRA : OLTRE LE ILLUSIONI


2 GIUGNO 2008 festa della Repubblica.
Non c'e' molto da gioire, e' la prima volta dal dopoguerra che destra e sinistra non hanno una rappresentanza parlamentare.
E' la prima volta che le idee sociali, di tutela delle classi piu' disagiate viene delegata completamente ad un potere centrista affaristico-massonico che fa del decisionismo senza alcuna opposizione il suo marchio di fabbrica.
Milioni di Italiani sono rimasti fuori dalle istituzioni che essi stessi dovrebbero per primi concorrere a riformare ed ammodernare.
Le istanze di molte classi sociali sono di fatto escluse e il processo democratico che ne risulta appare piu' un atto di prosa teatrale che non l'autentica rappresentazione delle normali dinamiche democratiche degne di una Repubblica.
Le basi di questa mutilazione democratica risiedono in larga misura sia nella demenza della legge elettorale, sia nella cupida volonta' di Berlusconi e Veltroni di puntare al potere , di fatto, assoluto.
I fatti sono i fatti e le evidenze sono tali da non prestare il fianco a elucubrazioni mentali che hanno solo il sapore del paradosso.
Occorre tentare una via d'uscita, una via che sia comune alla destra e alla sinistra: una via che necessariamente non transiti attraverso i due calderoni PD e PDL che che trovi nella massima apertura mentale dei soggetti coinvolti, la piu' ferrea decisione al superamento di steccati ideologici che altro non fanno se non il gioco di chi ha lucrato su questa contrapposizione a tratti meramente formale.
Per questo dico senza troppi giri di parole ai camerati di destra e ai compagni di sinistra che e' ora il momento di superare le arcaiche divisioni del fascismo e antifascismo mandando al macero tutto il corollario folkloristico della destra e della sinistra.
Occorre promuovere una comunione di intenti che abbia il fine unico di tutelare le masse che oggi sono ammutolite dinanzi alle istituzioni.
Certo, sara' necessario rimuovere molti ostacoli e incancrenite resistenze, ma si deve capire che la sola unione democratica delle forze estreme di destra e di sinistra possono insieme riuscire a dare la spallata necessaria a frantumare la casta ora dominante .
Tale casta e' rappresentata sia dai seguaci di Berlusconi, Fini e soci quanto da quelli di Veltroni, BAssolino, jervolino e via cantando.
Destra e sinistra italiane, in nome del sangue versato dai loro militanti nel corso di una guerra durata decenni e che non ha trovato nessuna utilita' politica nella storia italiana, devono stringere un patto di legalita' e di democrazia che porti a mescolare senza rancori il pugno chiuso e il saluto fascista.
Solo tra persone con una forte componente ideologica, solo tra persone con valori sociali profondi e vivi, solo tra persone che vogliono prodigarsi per il bene della nazione vi puo' essere fiducia e rispetto.
Un simbolo con la fiaccola e la falce e martello da presentare alle prossime elezioni europee, un simbolo aggregatore di mondi tanto paralleli quanto in antitesi, un simbolo che possa essere un pugno nello stomaco per tutti quegli Italiani che si sono abbeverati all'amaro calice del voto utile.
E' in corso una nuova guerra di liberazione solo che oggi, questa guerra la si puo' guardare con gli stessi occhi sia da destra che da sinistra.

Viva la Repubblica !
Pubblicato da Dott. Giovanni Palombo a lunedì, giugno 02, 2008 0 commenti Link a questo post

Paola ha detto...

E' una Repubblica davvero strana questa.
Una Repubblica in cui i Sindacati rappresentanol'altra Casta da abbattere. Esiste, di fatto, un monopolio sindacale, privilegi in favore della triplice sindacale complici la casta politica governante. Un esempio eclatante è il cnel, di cui la triplice sindacale e associazioni varie di sinistra detengono la maggioranza esercitando di fatto il diritto
di governare l’inps tramite i comitati provinciali e nazionali e il diritto di delega dei pensionati e braccianti agricoli ,per non far crescere nuove confederazioni sindacali.Il referendum sulla delega sindacale, inoltre, ha raddoppiato il loro potere sulla base di accordi contrattuali nazionali e d’accordo con le aziende
non fanno firmare ad altri sindacati il ccnl.
Davvero una strana Repubblica la nostra.
W l'Italia Repubblicana!

Cincinnato ha detto...

Caro dottor Palombo,
il tuo bellissimo intervento è musica per le mie orecchie.
Al di là della destra e della sinistra, intese come steccati che dividono mentre i soliti noti fanno i loro sporchi intrallazzi.
Questo è lo spirito con cui è stato costruito qusto spazio, strappando alla loro normalità due carissimi camerati.
L'anello al naso l'ho tolto da tempo. Sono stato allevato (politicamente) alla scuola di Beppe Niccolai prima, di Antonio Carli poi. Facevo parte, anche se in posizione di nessun rilievo, di quella covata di “eretici” che stavano dietro l’”Eco della Versilia” e “Tabula Rasa”. Messi all'indice dall'ortodossia del partito. Lo stesso che poi ha partorito Fiuggi. Credevamo e credo in quel fascismo profondo e rosso. Ma fatto di sostanza, non di sola esteriorità. Ai tempi di oggi, credevamo e credo, che continuare a sostenere lo scontro destra-sinistra sia funzionale al sistema. Significa sparare su trincee abbandonate, il fronte è andato avanti. Chi oggi uccide l’UOMO è il sistema liberista, è l’usura. Ed è su questo fronte, l'unico e vero scontro in essere, che dovremo cercare nuovi camerati/compagni d'avventura.
Allora eravamo insolenti e poco allineati. Non siamo cambiati.
Tanto per farti capire di cosa si parla, ti posto il manifesto che apparve sul numero 1 di "Tabuala rasa" :

" Noi, Tabularasa, quelli che....un calcio in culo al sistema. Questo é il luogo sacro dell'anticonformismo ideoantroposociopsicologico; il paradiso dei rompicoglioni, del politicamente scorretto. Di quelli che non ci stanno; che non credono alla destra o alla sinistra e non sognano neppure il grande centro. Quelli che al sistema preferiscono le due colonne. Quelli che detestano l'America e... Dio stramaledica gli inglesi. Quelli che la tribù é molto meglio del villaggio globale. Quelli che sognano un nuovo disordine mondiale. Quelli che vaffanculo la coca cola e l'hot dog. Quelli che le Borse ce l'hanno sotto gli occhi per l'insonnia e il Pensiero Unico é un nuovo modello di dichiarazione dei redditi e perciò evadono le tasse. Quelli che, al diavolo Eurolandia. Quelli che il TUS é un pericolosissimo retrovirus custodito nelle Banche centrali e ci vorrebbe un vaccino. Quelli che l'Occidente é un punto cardinale e il Mediterraneo nonsolomare. Quelli, infine, che il gendarme planetario lo impalerebbero alla statua della libertà. Si, questo é il sito degli antagonisti, degli antiborghesi, dei non moderati, degli antilabliberisti, degli anarcofascisti, dei camercompagni, del rosso e del nero a denominazione di origine controllata, degli estremisti del terzo sentiero, dei militanti del cazzimperio. Non c'é bisogno di carte di credito. Frequentaci e te pentirai."

Benvenuto tra noi dottore.

Paola ha detto...

Caro Dottore, la sua tesi di abbattere gli steccati, ormai obsoleti, tra destra e sinistra non può che essere avallata. Da sempre, ma mai ascoltata, sono stata di questo avviso. Non si vuol capire che questo modello di sviluppo , sfuggito dal controllo anche di chi pretende di governarlo, ci sta annullando tutti. E' un modello di sviluppo dettato dal Capitalismo e che ci proietta sempre più velocemente verso un futuro irraggiungibile e, proprio perché tale, ci costringe ad essere perennemente in corsa, creando in ognuno angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto e inutilità. E’ un modello, a dir poco paranoico, unico nell’essere a far star male anche chi sta bene. Un modello nato in Occidente ed ora esportato ovunque, un modello che ha messo a riposo le coscienze di intere popolazioni, distruggendone la cultura, l'identità, il senso di "appartenenza", le diversità. Una sorta di gioco perverso il cui obiettivo è l'omologazione.

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