
"Il 19 luglio 1992, a cinquantasette giorni di distanza dalla strage di Capaci, veniva assassinato a Palermo, in via D’Amelio, il giudice Paolo Borsellino e con lui gli agenti della sua scorta.
Il 20 luglio 1992 nasceva la Seconda Repubblica di questo nostro Paese, basata sulla corruzione, sulle mafie, sulla violenza, sul dominio, sulla prevaricazione, sulla ricchezza illecita, sul razzismo e sulla xenofobia.
Oggi, ancora luglio, ma 2008, ci ritroviamo per la terza volta al governo l’imprenditore Silvio Berlusconi, plurimputato in diversi processi, amico di condannati per mafia e amico di Cosa Nostra sin dai primi anni Settanta. Che inneggia, abbracciato al suo principale garante Marcello Dell’Utri, all’eroe Mangano, complice dello scioglimento nell’acido di esseri umani.
Che dire poi di questa sinistra andata distrutta, anzi meglio dire che si è auto-distrutta, tradendo grandi uomini come Pio La Torre, scendendo persino, in più di un caso sporadico a patti con la mafia.
Quanti, e penso per esempio ad un Fausto Bertinotti, hanno fallito, perduto, dimenticato… penso al socialismo, a come è stato fatto a pezzi da personaggi come Craxi o Martelli… spazzati via dal groviglio di interessi emerso poi, seppur in minima parte, con tangentopoli.
Ci hanno lasciato un’Italia massacrata la cui ricchezza non è nelle mani del popolo, ma delle mafie, che deve mendicare a criminali e assassini, che dispongono di patrimoni illimitati, il suo posto in Europa. Dominata da personaggi potentissimi che gestiscono l’economia, tra banche e alta finanza, che controllano le informazioni segrete, che si sono macchiati dei grandi delitti ricorrendo al braccio eversivo di Cosa Nostra, ma soprattutto che risiedono all’interno delle Istituzioni.
Il 20 luglio 1992 nasceva la Seconda Repubblica di questo nostro Paese, basata sulla corruzione, sulle mafie, sulla violenza, sul dominio, sulla prevaricazione, sulla ricchezza illecita, sul razzismo e sulla xenofobia.
Oggi, ancora luglio, ma 2008, ci ritroviamo per la terza volta al governo l’imprenditore Silvio Berlusconi, plurimputato in diversi processi, amico di condannati per mafia e amico di Cosa Nostra sin dai primi anni Settanta. Che inneggia, abbracciato al suo principale garante Marcello Dell’Utri, all’eroe Mangano, complice dello scioglimento nell’acido di esseri umani.
Che dire poi di questa sinistra andata distrutta, anzi meglio dire che si è auto-distrutta, tradendo grandi uomini come Pio La Torre, scendendo persino, in più di un caso sporadico a patti con la mafia.
Quanti, e penso per esempio ad un Fausto Bertinotti, hanno fallito, perduto, dimenticato… penso al socialismo, a come è stato fatto a pezzi da personaggi come Craxi o Martelli… spazzati via dal groviglio di interessi emerso poi, seppur in minima parte, con tangentopoli.
Ci hanno lasciato un’Italia massacrata la cui ricchezza non è nelle mani del popolo, ma delle mafie, che deve mendicare a criminali e assassini, che dispongono di patrimoni illimitati, il suo posto in Europa. Dominata da personaggi potentissimi che gestiscono l’economia, tra banche e alta finanza, che controllano le informazioni segrete, che si sono macchiati dei grandi delitti ricorrendo al braccio eversivo di Cosa Nostra, ma soprattutto che risiedono all’interno delle Istituzioni.
Vale la pena allora, davanti a questo scempio, continuare a lottare?
Sì. Ne vale la pena. Per tutti quei giovani che rimangono puliti nonostante il fango, per quei pochi politici onesti, nonostante tutto, per la minor parte della società civile che si ribella, per quei magistrati valorosi, per gli uomini giusti.
Non avremo pace fino a quando non scopriremo il volto dei mandanti esterni delle stragi, la chiave per capire chi comanda, e forse per poter liberare il nostro Paese dal padrino e burattino Berlusconi e dai suoi complici di tirannia."
Giorgio Bongiovanni
Eh si, caro Giorgio, chi comanda veramente dietro il burattino Berlusconi? Una domanda che mi faccio da tanto tempo.
Certo è che chi ha finanziato le 22 holding svizzere che stavano dietro alla Fininvest dal '78 all'83 con versamenti per 300 milioni di euro di oggi avranno certo richiesto la restituzione dell'investimento. Con i dovuti interessi.
A chi deve conto Berlusconi?
Berlusconi interrogato in sede giudiziaria dal PM Antonio Ingroia riguardo all'origine di quei finanziamenti anonimi si avvalse della facoltà di non rispondere.
Ma a noi questa risposta non basta certo.
Certo è che chi ha finanziato le 22 holding svizzere che stavano dietro alla Fininvest dal '78 all'83 con versamenti per 300 milioni di euro di oggi avranno certo richiesto la restituzione dell'investimento. Con i dovuti interessi.
A chi deve conto Berlusconi?
Berlusconi interrogato in sede giudiziaria dal PM Antonio Ingroia riguardo all'origine di quei finanziamenti anonimi si avvalse della facoltà di non rispondere.
Ma a noi questa risposta non basta certo.
1 commento:
Forza, Coraggio e Onore per l'unica verità e per un'Italia finalmente Democratica!
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