Vorrei soffermarmi oggi su una notizia che viene appena citata dal Corriere ma che secondo me merita notevole attenzione: la decisione della Corte Europea di condannare il condono fiscale attuato dall'allora Ministro Tremonti con la Finanziaria del 2003.
La Corte infatti "condanna la rinuncia generale ed indiscriminata all'accertamento delle operazioni imponibili relative all'Iva, effettuate nel corso di una serie di periodi di imposta, tramite la quale la Repubblica italiana viola gli obblighi derivanti dalla sesta direttiva Iva e l'obbligo di leale cooperazione". Una norma che "favorisce i contribuenti colpevoli di frode" e "induce fortemente i contribuenti o a dichiarare soltanto una parte del debito effettivamente dovuto o a versare una somma forfettaria invece di un importo proporzionale al fatturato realizzato, evitando in tal modo qualunque accertamento o sanzione".
L'ulteriore condono vergogna dell'uomo del debito pubblico record e dell'ex-fiscalista privato dell'attuale Premier.
Che ovviamente fu il primo ad avvantaggiarsi grandemente del condono stesso, nonostante la consueta bufala televisiva: "Le mie aziende non si avvarranno del condono".
Ma fu proprio così?
Il libro di Travaglio "Se li conosci li eviti" cita a pag. 517 che la Fininvest pagò la modica somma di 35 miliardi di lire per mettersi in ordine con il Fisco che di miliardi ne reclamava ben 197.
Ma questo è solo uno dei numerosi esempi, perché successivamente il Presidente del Consiglio usò la norma a favore di molte altre società di famiglia come l'Immobiliare Idra.
Insomma un bell'esempio di evasione legalizzata. E di chiaro conflitto di interessi.
Grave, per un paese che una classe politica corrotta e collusa vuole condurre ad ogni costo alla alla bancarotta ed in cui le famiglie difficilmente raggiungono la fine del mese.
L'ultima frase del giorno del creativo Ministro: «L'effettivo contrasto dell'evasione fiscale arriverà dall'introduzione del federalismo fiscale». Qualcuno mi spiegherà un giorno in che modo le due cose possano ragionevolmente stare in connessione.
La Corte infatti "condanna la rinuncia generale ed indiscriminata all'accertamento delle operazioni imponibili relative all'Iva, effettuate nel corso di una serie di periodi di imposta, tramite la quale la Repubblica italiana viola gli obblighi derivanti dalla sesta direttiva Iva e l'obbligo di leale cooperazione". Una norma che "favorisce i contribuenti colpevoli di frode" e "induce fortemente i contribuenti o a dichiarare soltanto una parte del debito effettivamente dovuto o a versare una somma forfettaria invece di un importo proporzionale al fatturato realizzato, evitando in tal modo qualunque accertamento o sanzione".
L'ulteriore condono vergogna dell'uomo del debito pubblico record e dell'ex-fiscalista privato dell'attuale Premier.
Che ovviamente fu il primo ad avvantaggiarsi grandemente del condono stesso, nonostante la consueta bufala televisiva: "Le mie aziende non si avvarranno del condono".
Ma fu proprio così?
Il libro di Travaglio "Se li conosci li eviti" cita a pag. 517 che la Fininvest pagò la modica somma di 35 miliardi di lire per mettersi in ordine con il Fisco che di miliardi ne reclamava ben 197.
Ma questo è solo uno dei numerosi esempi, perché successivamente il Presidente del Consiglio usò la norma a favore di molte altre società di famiglia come l'Immobiliare Idra.
Insomma un bell'esempio di evasione legalizzata. E di chiaro conflitto di interessi.
Grave, per un paese che una classe politica corrotta e collusa vuole condurre ad ogni costo alla alla bancarotta ed in cui le famiglie difficilmente raggiungono la fine del mese.
L'ultima frase del giorno del creativo Ministro: «L'effettivo contrasto dell'evasione fiscale arriverà dall'introduzione del federalismo fiscale». Qualcuno mi spiegherà un giorno in che modo le due cose possano ragionevolmente stare in connessione.
Insomma, come dire: "l'evasione fiscale non ci interessa".
Che bella novità.
Che bella novità.
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