"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
Paolo Borsellino

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sabato 5 luglio 2008

Le bugie hanno sempre le gambe corte

La calma prima della tempesta in Alitalia.
Ma anche un po' di paura per il ritardo nel pagamento degli stipendi di giugno anche se l'azienda ha comunicato ai dipendenti, il «disagio» non è dovuto a carenza di liquidità, ma a «problemi ai sistemi informatici di Intesa Sanpaolo».
Triste presagio.
E così, mentre il paese è tutto preso da leggi ad personam, decreto (in)sicurezza e gnocca-gate, muore nel quasi silenzio del governo una importante azienda italiana. Nel mese di Maggio sono stati bruciati altri 86 milioni di euro, 3 milioni al giorno. Ancora 4-5 mesi e sarà finita.
Nel frattempo l'advisor di Banca Intesa nominato del governo presenta il conto: ridimensionamento radicale dell'azienda (ora focalizzata sui voli nazionali, i principali collegamenti europei e qualche volo intercontinentale) con esuberi al di sopra delle 4 mila unità. Anche il Ministro dello Sviluppo economico (???) Claudio Scajola non riesce a trattenersi dal dire: "Non stiamo parlando di un'azienda che va bene, parliamo di una azienda che è sull'orlo del fallimento".
Lo saprà bene lui, visto che ce l'hanno portata loro l'azienda al fallimento.
Prima usando l'azienda di stato per quasi 10 anni come lido ultimo di trombati e riciclati politici, poi portando al ritiro dell'offerta Air France, che prevedeva solo circa 2 mila esuberi e una buona offerta finanziaria. Beh, almeno era un'offerta seria e basata su un piano industriale concreto. Una visione nata sul mercato e non nel salotto di Arcore tra gli amici del baro.
Che ne sarà ora della fanta-promessa berlusconiana della cordata italiana? Del ruolo forte della nostra compagnia di bandiera?
Come finirà questa nuova commedia all'italiana? Per ora possiamo stare certi che le preoccupazioni del Messia di Arcore non vanno tanto né verso Alitalia, né verso le disastrate finanze italiane, per ora ci sono delle braghe da ritirare su e la coinquilina di Arcore da placare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

# Legionario Victor scrive: Il tuo commento è in attesa di essere approvato.
5 Luglio 2008 alle 08:24

AD ORVIETO:TANTO PER FARE CHIAREZZA

Dal saluto inaugurale del presidente, si capisce immediatamente CHI SONO I PARTECIPANTI ad un convegno.
“Cari compagni bla bla bla……..”: convegno dei comunisti;
“Cari fedeli bla bla bla…………”: convegno dei clericali;
“Cari colleghi bla bla bla………” convegno dei professionisti;
“Cari lavoratori bla bla bla “ convegno dei sindacalisti;
“Cari amici bla bla bla…………”:convegno del PD/PDL
“Cari camerati bla bla bla………” convegno de “la Destra” di Storace.
Se uno non si sente un comunista o un clericale o un professionista o un lavoratore o un PD/pidiellino o un camerata, se ne va e lascia che i lavori del convegno proseguano.
Al Convegno di Orvieto, organizzato da “la Destra”,sono stati invitati, anche, i simpatizzanti.
Chi parteciperà al Convegno di Orvieto, come simpatizzante o portavoce o dirigente, dovrà sentirsi fiero di essere salutato da Teodoro Buontempo con “Caro Camerata”; se non se la sentirà di essere accolto con tale formula inaugarale, dovrà sentirsi in dovere di andarsene, restituendo la tessera; oppure, restando e farsela.
Noi non siamo né il centrodestra né il centrosinistra:
NOI SIAMO “la DESTRA” DI BUONTEMPO E DI STORACE.

Il Maestro disse.
“A 60 anni l’orecchio si è fatto obbediente. Posso seguire i desideri dell’animo senza infrangere le regole”
IN ALTO I CUORI

Tribuno ha detto...

Caro Vittorio,

ho provato di postare il tuo messaggio anch'io sul blog di Storace, un paio di volte, ma anche senza successo...
Bisogna che una buona volta diffondano l'elenco delle parole bannate!
Auguri per Orvieto!

Un saluto

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