"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
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martedì 8 luglio 2008

Riflessioni sull'8 luglio: Superiamo la contrapposizione tra destra e sinistra per arrivare ad una sintesi nuova


Tutto sommato sono positive le impressioni che mi restano dalla visione in diretta televisiva della manifestazione dell'8 luglio a Roma.
Una manifestazione di grande valore democratico e finalmente di grande impatto mediatico. Ma, secondo me, anche intrisa di una forte valenza simbolica perché mostra come, quando lo desiderino, destra e sinistra possano trovare un fronte comune di azione su temi fondamentali che toccano la cittadinanza da vicino.
Perché le questioni morale e legalitaria non debbono essere temi unicamente appannaggio della destra o della sinistra, ed infatti nessuno se ne dovrebbe richiamare a se la paternità o il diritto esclusivo, quanto piuttosto della comunità nella sua interezza e trasversalità. La comunità che, in parte, abbiamo appunto visto in Piazza Navona.
Certo i toni polemici ed aggressivi non sono mancati, sia contro la maggioranza di governo che contro l'opposizione - che non si oppone. Erano da prevedersi. Soprattutto le goliardate verso il Presidente del Consiglio, certi ministri ad personam e la Mara Nazionale, dopo una settimana di intercettazioni vere o fasulle, erano da mettere in conto.
Tuttavia giudico veramente inopportuni taluni toni fortemente intolleranti ed aggressivi nei confronti della Chiesa (nel bene e nel male un istituto amato dalla maggioranza dgli italiani) e del centro-destra tout court (anche quello non berlusconiano) da parte di certa sinistra faziosa e a mio modo di vedere non ancora matura. Che la batosta elettorale non sia stata ancora assimilata?
Comunque toni, a mio parere, inspiegabili in quanto fuori dello spirito bipartisan e festosamente trasversale della manifestazione.
Perchè attaccare la Chiesa, come ha fatto Sabrina Guzzanti, ponendola nel vasto calderone dei nemici comuni da affrontare, non fa altro che spingere la stessa e il vasto elettorato cattolico verso il centro-destra di governo, come se i nemici da affrontare non bastassero e ne servissero di nuovi.
Secondariamente, definire il governo Berlusconi IV un rappresentante esplicito di un certo nuovo "fascismo" non solo è antistorico e quindi falso, ma solleva una barricata altissima attorno a quella destra sociale e di valori che sta cercando di emergere dalle macerie che il berlusconismo ha seminato nel folto campo del centro-destra italiano.
L'ex-piduista Berlusconi, lo si comprenda finalmente, non rappresenta infatti né destra né centro-destra, ma un comitato di affari autoreferenziale ed eversivo che poco ha a che vedere con le categorie classiche della politica. Quindi non faccia l'errore anche la sinistra di credere alla balla del Berlusconi anti-comunista, dopo che la balla stessa ha mietuto così tante vittime inconsapevoli già nel centro-destra. Si ricordi la sinistra piuttosto del Berlusconi (ex)massone ed amico dei Dell'Utri.
L'avversario comune richiede una comunione di intenti ed uno sforzo delle parti politiche sane unitario e determinato. E per questo a poco giovano le barricate ideali e le fallaci contrapposizioni ideologiche che solo giovano al regime, così bravo ed esperto nel manovrare le masse le une contro le altre in nome di falsi principii e di standardizzate contrapposizioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Speriamo atteggiamenti costruttivi e realistici come il tuo si diffondano -- una bella occasione sciupata quella di ieri. Provo a vedere il buono: meglio fallire nel caldo di luglio e fare bene alla ripresa vera autunnale.

giofil

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