In tempi in cui attaccare la magistratura è infatti diventato come sparare alla croce rossa (sia per ragioni obbiettive di inefficienza ma soprattutto per l'attacco mediatico congiunto che le viene dalla classe politica tutta), dimenticandoci tuttavia che la magistratura è solo uno dei tanti fallimentari microcosmi di cui si compone il fallimentare sistema Italia, la mia speranza è quella che si possa ricostruire un rapporto positivo con almeno una parte di un fondamentale istituto dello stato.
L'unico che potrebbe avere il potere e la forza di liberare il gabbato popolo italiano dai noti farabutti della Casta politica.
Il testo che segue è tratto dal blog di Benny Calasanzio Borsellino.
Chiamano il blog "Uguale per tutti". Forse si riferiscono alla Legge, forse al diritto di opinione che ai magistrati sembra "vietato". Lo aprono aspettandosi una cinquantina di visite al giorno, soprattutto degli addetti ai lavori. Nemmeno il più ottimista di loro poteva immaginare però che dopo un anno avrebbero ricevuto quotidianamente almeno 700 visite uniche, che sempre più spesso sforano le mille. I quattro "audaci fondatori" sono nomi noti dell'ambiente giudiziario, per una volta in positivo. Felice Lima, magistrato a Catania, Bruno Tinti, procuratore aggiunto di Torino (autore di Toghe Rotte), Stefania Barbagallo, pubblico ministero al Tribunale dei minori di Catania e Stefano Racheli, sostituto procuratore generale a Roma. Ogni giorno pubblicano almeno un post, molto spesso danno spazio ai contributi esterni.
Come si può spiegare un simile successo? La risposta è molto semplice, ed è che i loro scritti, i loro appunti ed i loro comunicati vengono letti e attesi non solo da altri magistrati, ma anche e soprattutto dalla gente "comune", che ormai vede quel blog come "traduttore" dei fatti giudiziari, come un punto di riferimento attendibile e professionale ma che parla in "italiano". Felice Lima e Bruno Tinti in particolare sono stati tra i più fermi difensori di Luigi De Magistris e Clementina Forleo, e sono stati anche tra i pochi che fin dall'inizio a dire che erano vicende fondate sul nulla e che i due giovani magistrati stavano pagando l'aver scavato dove non dovevano. Ma lo fanno per difendere il sistema giustizia, non due persone.
Ogni post riceve almeno una ventina di commenti, anche da gente che nulla sa della giustizia e degli ordinamenti, ma che grazie a questi quattro magistrati riesce a capire, a formarsi una propria opinione. E forse è questo che da fastidio agli illustri colleghi. Anche chi li detesta deve però ammettere che il loro è stato un esperimento riuscito, e che sempre più spesso la gente premia il giudice che scende per strada, che scende al livello dei "civili" per parlare, per confrontarsi, senza per questo venir meno ai propri doveri e alla propria credibilità. E non è un caso se a perdere credibilità siano stati al contrario quei magistrati che si ammantano della "carica", che dispensano opinioni a monosillabi e che quando si tratta di avere un rapporto alla pari con la gente si negano infastiditi. Lo spirito del blog è perfettamente riassunto nella loro presentazione:
Benny Calasanzio Borsellino