Ciaula rappresenta tutti gli uomini che, oppressi dall’oscurità dell’angoscia, aspirano al chiarore delle certezze e che nella bellezza del mondo cercano il riscatto della loro miseria.
In questa notte romana, dalla brezza dolcissima, dal chiarore tenue che si leva da questa città millenaria, io mi sento fratello di Ciaula, icona pirandelliana.
Sto seduto, avvolto nell'oscurità della notte e assieme a lui guardo la luna.
Ognuno di noi ne ha una, è un diritto inviolabile della persona come l'acqua o la luce del sole, è la magia della vita, la speranza che alberga nel cuore di ogni uomo.
Sono tentato di parlare di politica, di lodo Alfano, delle umane bassezze di questi giorni, delle ambiguità irritanti del nostro partito, dell'"essere o non essere" di una destra che ha francamente esacerbato ogni pazienza.
Guardo la luna, la mia luna e la vedo chiara, immobile, sospesa in un cielo nero e punteggiato di stelle, è una figura che emana un senso di pace e di dignità interiore.
La sua inafferrabilità la colloca ben al di sopra dell'umana viltà, del compromesso, della mediocrità. Sono contento per lei, per la mia luna, nessuno la potrà insozzare: né cavalieri né donnine allegre.
La giustizia sta morendo in Italia e con essa la dignità di un popolo, un popolo che, forse, dignitoso non è mai stato.
Un popolo che ha vissuto dell'esempio isolato di eroi ma che di eroico ha sempre dimostrato di non avere niente.
Il mio sguardo si posa sulle antiche rovine dei Cesari, la tomba di Cecilia Metella, i sassi intrisi di storia della Appia Antica.
Se provassi a fare silenzio potrei riuscire a sentire i passi delle coorti, la voce di Cicerone, di Seneca, di Marco Aurelio... insomma di tutti coloro che hanno dato a noi la luce della storia e la fortezza dei sentimenti.
Come non fare un parallelo tra questi giganti del passato e i nostri politicanti attuali?
Come non uscirne con le ossa rotte da questo impari confronto?
Da una parte c'è la storia, la dignità di uomini che non si sono sottratti né al giudizio dei loro simili né a quello della storia, hanno interpretato la loro funzione sociale come una missione per fare grande il loro popolo, per istruirlo e consolidarlo nella convinzione di essere un corpo unitario con leggi ferree e egualitarie.
Dall'altra parte, quella dei nostri giorni, abbiamo persone di cui la storia non si ricorderà o che farà in fretta a cancellare rimuovendole come fossero un cancro per l'idea e la morale.
Gentaglia, parassiti , immuni, prepotenti che incassano il plauso dei vili, dei servi, degli sciacalli.
Caro Ciaula, fratello mio, ho sempre pensato di essere di destra, di essere innamorato di una idea di Italia NAZIONE, di un popolo che avesse nell'onore la sua priorità.
In questa notte di malinconia scopro che questa mia destra, questa mia visione appartiene al mondo dei fantasmi, è una essenza ormai diafana, è puro spirito.
Davanti alla magnificenza di questa luna sento che la destra è morta e ciò che le sopravvive è una brutta copia, un giocattolo per bimbi cretini, uno strumento per i furbi opportunisti.
La notte ingoia tutto, ma questa mia amarezza rimarrà indigesta anche a lei: troppo forte è il disprezzo che nutro verso chi ci inganna, troppo grande è la mia intransigenza.
Sono sbagliato io?
Può essere, anzi sicuramente è così.
Ma quando una bambina di nove anni, al termine della cena in cui ha seguito i discorsi dei genitori capendone a modo suo la logica, s'alza in piedi con aria quasi indispettita ed esclama: "ma allora questo Berlusconi fa una cosa ingiusta, chi comanda deve essere di esempio per tutti, non è bello che solo lui sia intoccabile!".
A questo punto caro fratello minatore siciliano, io smetto di sentirmi uomo e divento "cosa", divento pietra, divento sasso, lava incandescente.
Vorrei sparire ingoiato dal mare di viltà che mi circonda, vorrei essere sbranato dalle Erinni perché sono carne da macello, null'altro più.
I miei fratelli, i miei camerati sono stati ingoiati dal mare putrido delle opportunità, hanno snaturato la loro essenza di uomini sull'altare della convenienza.
Chi sacrifica la propria anima per la propria pancia non merita il mio rispetto, non merita la mia comprensione.
Quando questo sacrificio lo fa un uomo che si dichiara di DESTRA... non merita neanche il mio disprezzo.
Ed ora guardiamo la luna, ascoltiamo il silenzio della notte, aspettiamo che la storia diventi nuovamente azione nell'idea crociana della libertà che vince sempre e che il male serve a renderla ancora più grande.
Accarezza la tua luna Ciaula e che la tua angoscia si mescoli alla mia stanotte.
Piangiamo insieme, amico mio!