"Non importa dove si nasce se si combatte per le stesse idee e si crede nelle stesse cose."
Paolo Borsellino

chi voteresti alle politiche ora?

soddisfatto del governo Berlusconi?

mercoledì 30 luglio 2008

Olmert si dimette per le accuse di corruzione. È pazzo!

Storie dell'altro mondo dal medio oriente!
Attentato dinamitardo? Massacro di palestinesi? Nuova divisione dei pani e dei pesci?
No. Niente di tutto questo.
Qualcosa di veramente più assurdo.
Il Premier israeliano Olmert ha deciso di dimettersi per le accuse di corruzione che gli sono state formalmente sottoposte tempo fa. Olmert è sospettato infatti di aver ricevuto fondi illegali da parte del magnate americano Morris Talansky per 150 mila dollari in quattro anni.
Si dimette!
Che scandalo! Niente cannoli? Niente accuse alle toghe rosse? Niente immunità per il Premier? Niente Lodo?
Paese strano questo Israele, certo indietro coi tempi. E uomo ingenuo questo Olmert. ''Dopo l'elezione del mio successore darò le dimissioni per consentire la rapida formazione del nuovo governo", ha spiegato aggiungendo di lasciare la carica "in modo dignitoso", e professandosi innocente per le accuse di corruzione avanzate contro di lui: "Il tempo mi darà ragione", ha assicurato.
Certo un Premier poco cool e non al passo dei rampanti tempi moderni. Ed uno sprovveduto per volersi dimettere per la modica sommetta di appena 150 mila dollari.
Mentre noi abbiamo un Presidente del Consiglio al quale nel processo "Diritti Mediaset" (*) ancora in corso vengono addebitati fondi neri per 280 milioni di euro ed una conseguente evasione fiscale di 124 miliardi di lire tra il '96 e il '99. Naturalmente l'idea di dimettersi per difendersi nelle sedi preposte mai passata per l'anticamera del cervello.
Non so proprio quale sia il paese veramente minacciato di sopravvivenza. Non so proprio il paese nel quale preferirei vivere.

(*) Barbacetto, Gomez, Travaglio - Mani Sporche, pag. 198

martedì 29 luglio 2008

I senatori azzurri baciano le mani a Don Silvio. A che punto siamo arrivati?

Vi riporto una notizia Adkronos delle 21:47 di oggi, 29 luglio:

Governo: Berlusconi applaudito da senatori Pdl a Palazzo Rospigliosi
"Roma, 29 lug. (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è appena stato accolto dai senatori del Pdl con un lungo applauso in occasione della cena organizzata a Palazzo Rospigliosi proprio dai membri di Palazzo Madama guidati da Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. Con i senatori sono presenti anche il Ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa, il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto e diversi ministri azzurri dell'esecutivo." Segue la solita uscita ormai standard secondo cui "gli elettori ci premiano con il 62,8% di consensi".

Che bel quadretto di famiglia.
Ma sono notizie da darsi queste? Ma cosa significa? Berlusconi applaudito ad una cena con i suoi dipendenti? E allora?
Quello che vedo tra le righe è lo stato di una informazione sempre più supina ed asservita, persino quella non direttamente dipendente da Arcore. E secondariamente il tentativo di lavorarsi il cittadino al sottolivello di suddito.
Tra l'altro, a parte le solite affermazioni berlusconiane condite di cifre roboanti che si lasciano difficilmente confermare da altri sondaggisti indipendenti - ma anche i sondaggisti di Arcore dovranno pure lavorare - mi colpisce e mette vergogna in quanto italiano il clima politico che che si sta instaurando in questo Parlamento (per me comunque illegittimo in quanto scelto sulla base di una legge elettorale incostituzionale). E cioè un clima di sudditi e non di onorevoli rappresentanti del popolo. Che mi richiama in mente ben altre situazioni del passato.
Mah. Sarà pur vero che si è trattato di un pranzo di aennini e forzisti, e quindi dei più acritici dipendenti diretti del Cavaliere, però questo clima di festa ed adulazione del capo non sta in nessuna
ragionevole connessione con i tempi duri che corrono per tutti.
Loro festeggiano. Si congratulano tra di loro.
Questa Casta politica autoreferenziale corre ormai in un binario separato da quello della Nazione. Il mio pensiero è solo quanto tempo ancora tutto questo potrà durare.

Taglio dell'assegno sociale: Diffondete il comunicato!



La Camera ha dato il via libera al decreto legge che compone la manovra economica triennale. Tra i vari articoli citiamo il numero 20, comma 10 Ddl Senato 949:

A decorrere dal 1º gennaio 2009, l’assegno sociale di cui all’articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335, è corrisposto agli aventi diritto a condizione che abbiano soggiornato legalmente e lavorato legalmente con un reddito almeno pari all’importo dell’assegno sociale,in via continuativa, per almeno dieci anni nel territorio nazionale.

Una spiegazione del comma 10 viene data da Ludovico Fraia:
"Pensato e proposto dalla Lega per limitare i ricongiungimenti e gli assegni sociali per extracomunitari con pochi contributi italiani, l'emendamento approvato nella manovra economica ha di fatto tagliato l'assegno sociale a tutti coloro che hanno meno di 10 anni di contributi. Deve essere ben chiaro che la norma non è in vigore e che, per ora, non succede niente: sia perché deve essere votata dal Senato; sia perché entrerebbe in vigore solo dal primo gennaio 2009. Il Governo, attraverso il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas avverte addirittura che i limiti alla concessione dell'assegno riguardano esclusivamente gli extracomunitari e non gli italiani già nel testo attuale. Nel testo si parla, in effetti, di "soggiorno e lavoro legale" espressione che non si potrebbe applicare ai cittadini italiani. In ogni caso l'Esecutivo intende mettere agli atti questa "interpretazione autentica" che da sola sarebbe sufficiente ad escludere gli italiani e non richiederebbe più nessun intervento.
L'emendamento, dunque, divenuto il comma 10 dell'articolo 20 del ddl, potrebbe essere modificato con un successivo disegno di legge, con un emendamento in terza lettura o lasciato così, semplicemente affidandosi all'interpretazione autentica. L'interpretazione restrittiva, invece, cancellerebbe in pratica i 400 euro di pensione per categorie come casalinghe, suore, frati e indigenti che hanno avuto nella loro vita meno di dieci anni di contributi continuativi." Ludovico Fraia, 29 luglio 2008

In poche parole il comma 10 potrebbe tagliare la pensione sociale a 760 mila cittadini italiani che non sono riusciti a versare almeno 10 anni di contributi, oltre ad altri
23.113 extracomunitari che pure ne perderebbero il diritto (2,6% del totale) per un risparmio di circa 300 milioni di euro. Errore o volontà della maggioranza?
Il decreto non è stato ancora approvato dal Senato.
Facciamo girare il filmato. Il Senato deve correggere l'assurdo provvedimento.
Perché i nostri poveri valgono più di 300 milioni di euro.

Quattro italiani un po' più uguali degli altri

Pubblico di seguito il contenuto di una email pervenutami da A. B. lettore del blog:



"Il nostro Presidente del Consiglio eletto dagli italiani è diventato una specie di Vice Dio con l'immunità, Lui ed altre 3 cariche dello stato.
Questo è potuto accadere per due motivi molto semplici:

- gli italiani sono preoccupati per il loro futuro da poveri, per la loro sicurezza e lavoro, pertanto non hanno né il tempo né la volontà di pensare ad altro, in queste condizioni di insicurezza è facile per chiunque adottare provvedimenti che non interessano i cittadini, ben sapendo che nessuno alzerà la voce contro. Si chiama assuefazione il termine, ecco il popolo è assuefatto.
- parte della magistratura italiana di fatto è politicizzata e va contro quei magistrati (che di solito vengono poi trasferiti) che indagano sulle malefatte dei politici senza distinzione di schieramento. Inoltre in Italia la magistratura di fatto non funziona, essendo gli stessi una casta molto ben pagata rispetto ai poveri impiegati statali.

Capite che è stato facile quindi far passare il lodo Alfano... il terreno era già pronto.
Che rischio c'è ora: il rischio è grande perché anche se l'opposizione, ma è una parola troppo grande chiamarla opposizione, diciamo quei 4 gatti che cercano di mettere insieme due parole sottovoce contro il Presidente del Consiglio sempre con una sorta di sudditanza, sono sempre stati contrari al Lodo, tra cinque anni ammesso che vincano le elezioni ben difficilmente toglieranno l'immunità perché andrà bene anche a loro... naturalmente.
Poi c'è il rischio dell'effetto cascata, ovvero in Europa qualcuno potrebbe imitare il nostro Presidente del Consiglio, della serie... se lo può fare lui perché non lo posso fare anch'io??? Si può fare "Yes we can", nessuno protesterà più di tanto.
Piano piano andiamo verso una sorta di soffice dittatura, il controllo dei popoli comincia così.
Sono molto preoccupato non per me ma per i giovani, che pensano troppo a chattare con il loro cellulare, al gossip e poco al loro futuro, anche per colpa nostra. Il futuro sarà brutto questo è sicuro.
Alla prossima" A. B.

Caro A.,
l'assuefazione alla situazione penosa di cui parli non è stato però un processo naturale od inevitabile ma piuttosto il risultato quasi logico di tanti anni di controllo sistematico dell'informazione da parte di pochi soggetti e dalla forzatura di un modello di società edonistica e privo di valori base tipo Grande Fratello e Isola dei Famosi che tutti vediamo. Considera che, durante i governi Berlusconi II e III, tanti dissidenti del regime come Santoro, Biagi, Luttazzi, Massimo Fini e Guzzanti furono estromessi dalla televisione sia pubblica che privata e quindi messi in condizione di non nuocere allo status quo.
Contemporaneamente si picconava la giustizia in senso ultra-garantista perché una giustizia che funziona sarebbe la fine per la Casta politica parassitaria. Il decadimento morale del paese ha poi preparato la strada a quello materiale.
In questo senso il popolo italiano non è del tutto colpevole. Ignorante ma gabbato.
La speranza è che l'aggravarsi inevitabile della condizione economica e di sicurezza del paese alla fine forzi il cittadino ad aprire gli occhi su quello che è stato il fallimento della Seconda Repubblica.
Un fallimento che coinvolge la Casta tutta. Maggioranza e opposizione (falsa).

Un saluto.

lunedì 28 luglio 2008

I soldati per le strade! Una farsa degna del più grande Totò

La farsa del governo sulla questione immigrazione conosce una nuova eroica pagina.
Abbiamo già detto poco tempo fa come il governo si faccia beffe degli sprovveduti cittadini da un lato proclamando lo "stato di emergenza nazionale", dall'altro - quello che conta purtroppo - tagliando i fondi per forze dell'ordine, esercito e magistratura - e quindi minando alla base la validità dei proclami televisivi che vengono lanciati da Umilio Fido & co.
Una presa per il culo.
Ora pure i soldati per le strade! "I soldati affiancheranno agenti di polizia e carabinieri nel pattugliamento delle città." 3000 militari per la sicurezza nei centri urbani, di cui "circa un terzo andrà nei centri di identificazione ed espulsione (ex cpt), un terzo a controllare il luoghi sensibili come le ambasciate e il resto sarà impiegato a pattugliare". Parola del balilla arcoriano La Russa. E se lo dice lui ci possiamo credere.
In realtà lo dice lo stesso ministro guerriero il vero motivo della carnevalata. I soldati "perlustreranno le città a piedi per una maggiore visibilità". Segnatevi questa parola bene: visibilità. Ma di quale visibilità parla?

Della visibilità sua e della sua parte politica.
Perché mille soldati non sono certo sufficienti a pattugliare il grande numero di città italiane sovraffollate e preda di una criminalità di ogni sorta. Ma sono sufficienti per lanciare il proclama a reti unificate che il governo si da da fare per davvero per rendere finalmente sicure le città italiane.
Che intere regioni siano poi preda della criminalità organizzata naturalmente non interessa. Che il parlamento sia sovraffollato di condannati ed inquisiti nemmeno. Che faremo, manderemo ora 100 Marines armati di tutto punto a presidiare le aule di Montecitorio e Palazzo Madama contro i furti di portafogli?
E questo indifferente del fatto che la presenza di qualche soldatino in mimetica nelle strade delle nostre città così ricche di storia ed arte avrà un effetto simbolico e pratico negativo all'estero e presso i turisti.
Firenze non è Buenos Aires o Bogotà signori!
Purtroppo all'estero mica lo sanno che siamo governati da una manica di cabarettisti!

Tribunale del lavoro "caccia" Saccà. Ma Cda Rai disse di no. Che facciamo adesso?

Ci voleva al solito una sentenza di un tribunale per esprimere la ormai piana convinzione popolare che Saccà se ne deve andare. "I giudici del Lavoro hanno dato ragione all'azienda che aveva presentato ricorso contro il reintegro nell'incarico di direttore di Rai Fiction. Nella sentenza, Il comportamento dell'azienda di viale Mazzini è definito ragionevole e legittimo''.
Raccomandazioni? Corruzione? Cabaret politico?
Non sono state sufficienti le intercettazioni, disponibili su YouTube in quantità industriale, e che noi già una volta abbiamo commentato, per smuovere i lorsignori.
La faccia di gomma di taluni è più forte di ogni circostanza.
Certo, paragonando il novello soldato Ryan Saccà all'uomo dei cannoli Cuffaro ci sorprende la moderazione della reazione del signor Agostino.
Niente cannoli.
E lui? "Mi pare che si stia facendo una tempesta in un bicchier d'acqua" ha commentato Saccà a SkyTg24. Pensavo che questa si chiamasse una figura di merda, invece era solo un bicchier d'acqua! Boh... tempi moderni. "L'ordinanza si riferisce a un procedimento chiuso con la bocciatura da parte del Cda della proposta di licenziamento e con la sospensione per dieci giorni prevista dal Direttore Generale''.
Sarà, ma che almeno ora il Cda della Rai prenda atto della decisione del Tribunale del lavoro e ci risparmi questa ulteriore vergogna. Si dia un segno.
Perché sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. Altrimenti significa qualcosa di più.

E chi l'avrebbe mai dato un posto di lavoro fisso ad un precario così?


Di fronte al nuovo importante e sacrosanto provvedimento preso dal governo in tema di precariato Oltreconfineonline si unisce alla nota di protesta governativa ritenendo vacue ed insignificanti le critiche dei sindacati rossi e politicizzati il cui unico scopo è quello di destabilizzare il paese sovvertendo l'esito democratico del voto.
Voci di corridoio sembrano riportare che il governo ha dato incarico ai servizi di ricercare le assolutamente certe connessioni trasversali con le note toghe bolsceviche.
Il maggiordomo di Arcore G.F. (preferisce restare incognito) riporta che anzi mai prima d'ora un governo aveva dato lavoro a tanti precari che altrimenti sarebbero stati difficilmente inseribili nella società civile come Mr. Been G. (vedi manifesto a lato) e soprattutto tante simpatiche precarie come Troise, Elena Russo e per ultimo Carfagna e Gelmini.
Per questo il sito di Oltreconfineonline riconferma immutata fedeltà nell'operato illuminato del governo e ancora una volta urla "obbedisco!".

domenica 27 luglio 2008

Libertà per gli assassini

Pubblico integralmente il testo di una lettera del fratello di Paolo Borsellino, Giuseppe, alla notizia della scarcerazione di Bruno Contrada.

"Pochi minuti fa mi è arrivata la notizia della scarcerazione di Contrada, sotto la forma di arresti domiciliari per motivi di salute.
Non posso accettarla, il mio animo si rivolta, il constatare che agli assassini di mio fratello non è bastato ucciderlo ma che stanno anche completando l'opera mi ripugna, mi sconvolge.
Ho voglia di farmi giustizia con le mie mani dato che la Giustizia in questo nostro sciagurato paese non esiste più.
Paolo considerava Contrada un assassino e lo stesso lo considero io e per gli assassini non ci può essere ne perdono ne pietà. Non è una mia idea, Paolo disse più di una volta ai suoi familiari parlando di Contrada "solo a fare il nome di quell'uomo si può morire".
Contrada era in carcere, il solo finora a pagare per quei pezzi deviati dello Stato che con la criminalità mafiosa hanno trattato e per portare avanti questa trattativa hanno fatto uccidere Paolo Borsellino e con lui tutta la sua scorta, ragazzi mandati a morire senza nessuna difesa ne possibilità di salvezza da chi sapeva che il carico di tritolo, anzi di Semtex, l'esplosivo usato per le stragi di Stato, era già stato depositato in Via D'Amelio.
Contrada era un simbolo, il simbolo di una Giustizia che qualche volta, solo qualche volta, riesce ad inchiodare i colpevoli. Adesso quelli che lui ha servito e che sono rimasti fuori dalla galera, che non sono mai stati finora indagati perché i pochi giudici che hanno tentato di farlo sono stati subito ridotti al silenzio, come ha detto l'altro giorno il giudice Scarpinato al Palazzo Steri di Palermo, sono riusciti a tirarlo fuori come gli avevano promesso per evitare che potesse parlare e trascinare in galera anche loro.
Avrei potuto accettare che finisse i suoi miseri giorni a casa sua, se anche gli altri avessero pagato, se fossero partite quelle indagini che non andranno mai avanti sui mandanti occulti della strage, su quelli che non si possono chiamare "mandanti esterni" perché sono "interni" allo Stato ed alla stessa magistratura.
Ma, come disse Sciascia, "lo stato non può processare se stesso" e quello che c'era scritto sull'Agenda Rossa di Paolo permette di tenere in piedi una rete di ricatti che consente di mettere tutte le pedine al posto giusto, di manovrare i pezzi necessari, ed arrivare alla fine della partita.
Se venissero portate a termine le indagini sulle telefonate partite dal centro del Sisde sul Castello Utveggio, Contrada ed tanti altri insieme a lui potrebbero andare in carcere non per concorso esterno in associazione mafiosa ma per concorso in strage e forse sarebbe allora più difficile tirarli fuori dal carcere, sarebbe più difficile concedere anche a loro l'immunità come per le alte cariche dello Stato, se ne potrebbe salvare uno ma non tutti.
Ho eliminato dal mio vocabolario due parole, la speranza ma anche la disillusione, lo scoraggiamento. Ce ne sono rimaste solo due la parola rabbia e la parola lotta e a gridare la mia rabbia e a lottare continuerò finché avrò voce, finché avrò vita."

Come mai questa mia determinazione nel trattare il tema Paolo Borsellino in successivi contributi?
Perché è mia convinzione che negli attentati mafiosi di Capaci e Via D'Amelio si siano scritte nel sangue le basi ed i presupposti di questa disgraziata Seconda Repubblica.
Chi trovasse i loro mandanti occulti, i mandanti "interni" allo Stato di cui parla Salvatore Borsellino, troverebbe i complici dell'inizio della nostra triste storia.

sabato 26 luglio 2008

Le prove d'inciucio tra Berlusconi e Veltroni datano al 1985. Ecco il libro che svela i fatti dimenticati

Dal blog di Michael Mass segnalo il seguente interessante post. Abbiamo già recensito l'interessante libro di Michele de Lucia già il 14 Luglio, tuttavia penso che rinfrescare le idee non faccia proprio male.

"Vi segnalo un libro molto interessante che ci svela i retroscena dell'attuale inciucio PD-Pdl. Un inciucio che nasce fra il 1984 ed il 1986.
Fin dal 1990 anno in cui scoppiò "Mani Pulite" si iniziò a vociare senza successo di finanziamenti arrivati al PCI dall'URSS.
Fu sopratutto Silvio Berlusconi dopo essere diventato nel 1994 Presidente nel Consiglio a calcare la mano su questa storia ed ora grazie a questo libro sappiamo perché faceva certe affermazioni.
Perché sapeva! Perché anche lui finanziava il PCI in cambio di voti favorevoli in Parlamento ai decreti Craxi pro-Mediaset.
Pare facesse pure da tramite fra il PCI e il Cremlino: chissà che la sua amicizia con Putin non abbia origine proprio in quegli anni.
Ora mi si spiega non solo l'atteggiamento masochistico di una certa sinistra ma anche il buon rapporto Berlusconi-Putin.
Perché quel rapporto è anomalo: un liberista o sedicente tale che dialoga con un post-comunista nemmeno tanto post non è normale, specialmente se non fa lo stesso con i post-comunisti di casa sua.
C'è un filo conduttore che unisce Berlusconi-Craxi e il PCI: Mediaset. Berlusconi li sfrutta entrambi a suo piacimento ma poi li scarica. L'amicizia (finta) con Craxi viene buttata via quando questi è coinvolto in Mani Pulite e fugge ad Hammamet mentre i comunisti vengono denigrati a partire dal 1994 quando si ritrovano a fare opposizione parlamentare al Cav.
È qui si spiega la paura che ha Berlusconi dei comunisti, quelli veri che nel 1988 vanno per conto proprio dissentendo da Occhetto e il nascente Pdl progenitore dei DS poi PD. Non è una paura politica ma di quanto essi sanno. E per ora non dicono".

Caro Michael, non penso che siano mai stati dimostrati dei finanziamenti illeciti od occulti al PCI di allora da parte di Berlusconi. Io penso semplicemente che il punto d'incontro tra Berlusconi e Veltroni, ed in particolare la corrente migliorista del PCI guidata da, udite udite, un certo Napolitano, sia stato allora il patto sul sistema radiotelevisivo che vedeva il via libera a Berlusconi in cambio di Rai3 al PCI. Patto nato nella regia dell'interessato Craxi e della collusa sinistra DC.
Mi pare che, anche senza supporre finanziamenti illeciti da parte di Berlusconi, la cosa sia comunque grave, anche considerando che l'allora creato sbilanciamento del sistema nazionale radiotelevisivo condusse al corrotto e monopolistico sistema che oggi tutti noi vediamo.
Fu quello l'inizio della deriva antidemocratica del paese.
Inoltre le convergenze di Berlusconi con praticamente tutti i potenti di allora gettano ampia luce sull'uomo Berlusconi, oggi a parole sempre pronto a sostenere la bandiera dell'anticomunismo di facciata ma, nel fatto concreto, poi sempre pronto a dialogare con chiunque lo aiuti a raggiungere i suoi fini personali.
E noi guardiamo a Dell'Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, ma premiato con il seggio parlamentare, pensiamo al suo vecchio fattore Mangano e al nugolo di picciotti siciliani che compongono il suo staff e rabbrividiamo.

"Le orde barbariche arrivano!" Il governo proclama l'emergenza nazionale. Dobbiamo ridere o piangere?


La commedia all'italiana sull'immigrazione si arricchisce di una nuova giocosa puntata.
Il Consiglio dei ministri ha infatti posto venerdì scorso lo stato di emergenza nazionale per l'immigrazione accogliendo una richiesta del Ministero per gli interni.
In realtà niente di cui meravigliarsi.
Ritorniamo sempre alla solita politica urlata dei titoloni televisivi senza sostanza dietro. La notizia conta, non il provvedimento vero e proprio.
"Nuovo sbarco di visigoti bloccati alle porte di Roma. Un manipolo di carabinieri bloccava eroicamente l'invasione" A quando, caro Umilio Fido?
Così mentre da un lato si grida alla nuova invasione barbarica, dall'altro si tolgono soldi a forze dell'ordine, magistratura ed esercito, come recita l'ultimo decreto-legge per lo sviluppo economico - proprio così l'hanno chiamato, ohibò.
Si estende il patteggiamento per i processi in corso e già finiti, in modo che nessun condannato per una pena al di sotto dei 7 anni e mezzo possa, anche per effetto dell'indulto, mai finire in carcere; a proposito, entrambi provvedimenti varati pro amico suo, il patteggiamento allargato pro Mills e l'indulto pro Previti.
Come fidarsi di chi con l'indulto ha rimesso nelle strade italiane 26 mila criminali comuni? E tutto per togliere un amico di famiglia dagli arresti domiciliari?
Così, se emergenza nazionale è, come si pensa di combatterla? A colpi di penna o ti titoli di giornale? Forse assoldando le Strurmtruppen di Bonvi?
Per non parlare del taglio alla scuola ed all'Università - riduzione di oltre 100 mila insegnanti - che non viene certo incontro ad un paese che per effetto della forte dell'immigrazione sta aumentando consistentemente il numero dei propri abitanti e quindi dei giovani in età di apprendimento.
Quindi risposte per il corto e per il lungo periodo non efficaci ma beffarde di fronte a questa improrogabile questione dell'immigrazione.
Di fronte alla bancarotta statale che viene per effetto di un debito pubblico in continuo aumento ed ad una economia in rallentamento, i partiti di Centro-destra, dopo avere usato il "fattore paura" per vincere, ora mettono già le mani avanti; così quando gli italiani, guardandosi attorno, vedranno che nulla è cambiato, a loro potranno dire "ma noi avevamo posto addirittura lo stato di emergenza nazionale". Pronti a scaricare le colpe sulle toghe rosse bolsceviche, inspiegabilmente riluttanti ad incarcerare l' invasore barbaro.
Peccato che le toghe scarlatte debbano solo applicare la legge. Il vero criminale è il legislatore.
La vera emergenza nazionale è questo governo di attori di secondo livello.
Ma le bugie hanno le gambe corte, come quelle del Puparo.
Mi auguro proprio che gli elettori di Centro-destra non siano così fessi.

mercoledì 23 luglio 2008

Un paese anomalo

Stamani sono stato svegliato dalla radio tedesca (io scrivo dalla Germania) dall'annuncio che il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi si è riuscito finalmente a mettere al riparo dalla giustizia grazie al voto positivo del Senato sul Lodo Alfano (!).
La prima notizia del radiogiornale.
E così ogni dieci minuti, di nuovo la prima. E così via.
Scorrendo tutti i giornali online del paese mi accorgo che la opinione è generale e chiara: il Presidente del consiglio usa la propria posizione personale per sfuggire a delle accuse personali fondate ed ampiamente dimostrate. Insomma fugge a dei legittimi processi.
Cerco di spiegare al mio collega tedesco di che si tratta. Non capisce. Mi domanda: "Come, non può essere incriminato nemmeno se viene beccato a stuprare una bambina?" "Nemmeno se il crimine risale a molti anni prima dell'assunzione della carica?" "Ma come è possibile che il Senato l'abbia approvata?"
Eh si, non sto sognando, è proprio tutto vero. Il Senato lo fa perché forse i senatori della maggioranza stanno in gran parte sul suo libro paga, o forse perché ai giorni d'oggi il Senato italiano è il premio dell'Italia istituzionale per il delinquente della buona ed onorata società.
Gli spiego però che la legge è incostituzionale e che verrà respinta sicuramente dalla Consulta. Nel frattempo però Don Silvio verrà stralciato dal processo Mills. Il signor Mills condannato. Don Silvio no. Nonostante il reato sarà accertato. Dopodiché il collegio giudicante non potrà più essere ammissibile per giudicare Berlusconi quando il processo continuerà.
Un altro collegio giudicante dovrà continuare il processo. Il processo dovrà ricominciare daccapo.

Prescrizione.

Matematica.

Uno strano paese siamo.
"Das Land versinkt im Müll, die Wirtschaft lahmt, allein die Mafia floriert." titola Der Spiegel quest'oggi. Il paese sprofonda nella spazzatura, l'economia non va, solo la Mafia va a gonfie vele.

In questo momento mi vergogno di essere italiano.

domenica 20 luglio 2008

Nasce "Blocco Sociale Nazionale" corrente interna della Destra di Storace contro ogni ipotesi di confluenza ed alleanza della Destra col Pdl

Si è conclusa oggi ad Orvieto la conferenza programmatica di due giorni della Destra di Storace.
Il segretario e fondatore del partito Francesco Storace ha rimesso il mandato da segretario per farsi temporaneamente da parte in attesa che altre candidature si facciano avanti.
Semplice volontà di sentire la base da parte sua prima di rinnovare il mandato al Congresso di novembre o dobbiamo leggere qualcos'altro tra le righe?
Certo è che il tema caldo delle passate settimane è stato proprio quello della strategia di crescita e delle corrispondenti alleanze per il futuro. Un tema che continua a dividere militanti ed elettori del partito.
Di sicuro la proposta di riforma della legge elettorale per le europee con un forte sbarramento ha fatto precipitare la situazione in tutta l'area di destra, spingendo per esempio Romagnoli, leader di Fiamma Tricolore, ad un sospetto quanto disordinato riavvicinamento a Berlusconi.
Ed ora anche La Destra di Storace si ritrova davanti allo stesso dilemma di Romagnoli.
In questo senso la decisione di Storace non mi sorprende più di tanto. Perché essa darebbe al partito maggiori possibilità di riavvicinamento ad Arcore (e quindi con esso le concrete possibilità di elezione che molti dirigenti regionali e provinciali desiderano) attraverso un traghettatore, come la Santanchè o Musumeci, meno inviso a Fini. Questo è il segnale politico che io leggo tra le righe.
Ma non è una decisione che lascia tutta la base del partito soddisfatta.
Per questo motivo è nata contestualmente alla conferenza programmatica la corrente interna "Blocco Sociale Nazionale". Una destra sociale che si vede antagonista alla visione come alla pratica del partito di Arcore, come ha detto Valeriano Tasca nel suo discorso:

"L’attuale Premier ci ha lasciato fuori, ha dato inizio alla costruzione di un partito nuovo che si ispira pienamente a dei precisi “valori” e “principi”, quelli del PPE. Non solo lui ma anche tanti camerati, che oggi ancora pensano che quell’Alleanza Nazionale possa essere ancora interprete dei valori di una destra sociale. Si deve addirittura sentire che Tremonti sia il baluardo del sociale contro la globalizzazione per il solo fatto di contestarla.
Assurdo. Personaggi, intellettuali di una destra che non c’è più si permettono ancora di affermare che il Pdl sarebbe la realizzazione addirittura delle più pure tesi di destra. Non gli è bastato uccidere una tradizione politica, ora credono anche di abbindolare i tanti camerati che veramente però si trovano sperduti e non sanno più a cosa rifarsi. Non regge più la scusa di “provare a cambiare il sistema da dentro e cercare di portare avanti le nostre iniziative sociali”.
Questo non accadrà mai. La verità è che devono salvarsi alcune persone e soprattutto devono cercare di ramazzare qualche soldo. Pensare di poter portare le nostre ragioni e le nostre idee all’interno del Pdl è semplicemente una scusa che non regge, a meno che le nostre idee non siano cambiate. Allearsi oggi con il Pdl significa non avere futuro politico. Il coraggio dimostrato rinunciando a posti sicuri in Parlamento lo si deve dimostrare ancora ogni giorno, però ora serve una volta per tutte capire dove stiamo."


Siamo curiosi del progetto e speranzosi che la creazione di una destra esterna al potente comitato di affari di Arcore riesca veramente.
Di certo per ora vediamo di buon occhio che sempre più militanti di destra comincino a rifiutare la sudditanza al più che dubbio comitato di Arcore, che certo destra non è ma malaffare e illegalismo.
Che la destra si riappropri dunque di quelle lotte moralizzatrici e legaliste come di quelle connotazioni popolari e sociali che le appartengono storicamente e che l'affiancamento e la collusione col berlusconismo hanno obbligato a mettere da parte.

La nascita della seconda Repubblica sul sangue di Falcone e Borsellino

Posto il seguente contributo di Giorgio Bongiovanni dal sito Antimafia2000.

"Il 19 luglio 1992, a cinquantasette giorni di distanza dalla strage di Capaci, veniva assassinato a Palermo, in via D’Amelio, il giudice Paolo Borsellino e con lui gli agenti della sua scorta.
Il 20 luglio 1992 nasceva la Seconda Repubblica di questo nostro Paese, basata sulla corruzione, sulle mafie, sulla violenza, sul dominio, sulla prevaricazione, sulla ricchezza illecita, sul razzismo e sulla xenofobia.
Oggi, ancora luglio, ma 2008, ci ritroviamo per la terza volta al governo l’imprenditore Silvio Berlusconi, plurimputato in diversi processi, amico di condannati per mafia e amico di Cosa Nostra sin dai primi anni Settanta. Che inneggia, abbracciato al suo principale garante Marcello Dell’Utri, all’eroe Mangano, complice dello scioglimento nell’acido di esseri umani.
Che dire poi di questa sinistra andata distrutta, anzi meglio dire che si è auto-distrutta, tradendo grandi uomini come Pio La Torre, scendendo persino, in più di un caso sporadico a patti con la mafia.
Quanti, e penso per esempio ad un Fausto Bertinotti, hanno fallito, perduto, dimenticato… penso al socialismo, a come è stato fatto a pezzi da personaggi come Craxi o Martelli… spazzati via dal groviglio di interessi emerso poi, seppur in minima parte, con tangentopoli.
Ci hanno lasciato un’Italia massacrata la cui ricchezza non è nelle mani del popolo, ma delle mafie, che deve mendicare a criminali e assassini, che dispongono di patrimoni illimitati, il suo posto in Europa. Dominata da personaggi potentissimi che gestiscono l’economia, tra banche e alta finanza, che controllano le informazioni segrete, che si sono macchiati dei grandi delitti ricorrendo al braccio eversivo di Cosa Nostra, ma soprattutto che risiedono all’interno delle Istituzioni.

Vale la pena allora, davanti a questo scempio, continuare a lottare?

Sì. Ne vale la pena. Per tutti quei giovani che rimangono puliti nonostante il fango, per quei pochi politici onesti, nonostante tutto, per la minor parte della società civile che si ribella, per quei magistrati valorosi, per gli uomini giusti.

Non avremo pace fino a quando non scopriremo il volto dei mandanti esterni delle stragi, la chiave per capire chi comanda, e forse per poter liberare il nostro Paese dal padrino e burattino Berlusconi e dai suoi complici di tirannia."

Giorgio Bongiovanni

Eh si, caro Giorgio, chi comanda veramente dietro il burattino Berlusconi? Una domanda che mi faccio da tanto tempo.
Certo è che chi ha finanziato le 22 holding svizzere che stavano dietro alla Fininvest dal '78 all'83 con versamenti per 300 milioni di euro di oggi avranno certo richiesto la restituzione dell'investimento. Con i dovuti interessi.
A chi deve conto Berlusconi?
Berlusconi interrogato in sede giudiziaria dal PM Antonio Ingroia riguardo all'origine di quei finanziamenti anonimi si avvalse della facoltà di non rispondere.
Ma a noi questa risposta non basta certo.

La bufala televisiva della vittoria sulla monnezza campana.

Emergenza spazzatura di Napoli finita?

La foto sopra è stata scattata da Giulio Piscitelli il 17 Luglio e quindi pubblicata, assieme a varie altre, sul blog "Sono un ingenuo".
Il Messia di Arcore, dopo il miracolo della camminata sulle acque della Sardegna non riesce nel novello miracolo della sparizione della spazzatura napoletana. Vabbè solo in parte. Perché per la ripresa televisiva - così tanto ben esaltata dal fido Umilio Fede nel suo tristemente noto tiggì spazzatura - è stato sufficiente ripulire un poco un paio di vie del centro ed impedire l'ingresso agli inferociti manifestanti di Chiaiano, mentre la situazione in periferia e nella provincia è rimasta chiaramente come la foto sopra rivela.
Mai come ora si rileva potente il potere delle televisioni nell'alterare e plasmare la visione della realtà percepita. Inoltre il limitare l'ingresso a determinati manifestanti prefigura un evidente problema di democrazia, o no?
Fin dove vogliamo arrivare?

Intanto vorrei linkare anche il bel post su Napoli bloglandia dove vengono mostrati filmati ripresi da ragazzi dell'associazione MeetupGiugliano in cui si mostra come i rifiuti vengano ancora oggi ininterrottamente bruciati in luoghi isolati. Dal sito:

"Svuotare i cassonetti, che volutamente erano lasciati colmi, anzi stracolmi come tutti sappiamo non significa che l’emergenza (ormai la definiamo tutti così ) sia terminata.

Vi siete chiesti l’immondizia dove sta andando? Aspetto i vostri commenti nell’articolo.

Ogni giorno nel Napoletano, nella provincia e solo Dio sa in quanti altri posti della Campania si continuano a sversare rifiuti tossici e ad appiccare roghi per smaltire rifiuti in campagne fuori mano o appena fuori città."

Complimenti ai ragazzi del MeetupGiugliano. Bravi ragazzi, continuate così!
Che l'Italia civile scenda in piazza e prenda in mano la situazione in prima persona visto che sulla quasi totalità della classe politica non si può più contare.

sabato 19 luglio 2008

Un ricordo a Paolo Borsellino e a quelle inchieste mai portate a termine. Chi i mandanti nascosti della strage di Via D'Amelio?

Il 19 luglio del 1992 un attentato mafioso stroncò la vita di Paolo Borsellino e degli altri 5 uomini della sua scorta. Un ricordo grato va a loro ed in particolare a Borsellino che pagò con la vita per la sua lotta indefessa al fenomeno mafioso. Eppure un uomo abbandonato dallo stato.
Dopo "Mangano eroe" qualcosa di più ci saremmo aspettati anche per Paolo Borsellino.
Infatti ancora dopo 16 anni "identificati gli autori materiali, restano ancora alcuni misteri" riferisce sommessamente il sito online del corriere. "alcuni misteri". Forse perché si sarebbe dovuto indagare troppo in alto?
A questo proposito vorrei citare un brano dal libro di "Le mille balle blu" di Travaglio-Gomez a proposito delle inchieste delle Procure di Firenze e Caltanissetta sui mandanti occulti delle stragi del '92/'93:

Le inchieste delle Procure di Firenze e Caltanissetta su Berlusconi e Dell'Utri come "presunti mandanti a volto coperto" delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (Milano, Firenze e Roma) sono state archiviate per scadenza dei termini d'indagine.
[...]
Aggiunge il giudice fiorentino [il Gip Giuseppe Soresina] che esiste "una obiettiva convergenza degli interessi politici di Cosa Nostra rispetto ad alcune linee programmatiche della nuova formazione [Forza Italia]: articolo 41 bis, legislazione sui collaboratori di giustizia, recupero del garantismo processuale asseritamente trascurato dalla legislazione dei primi anni Novanta".
Poi aggiunge che, nel corso delle indagini, addirittura "L'ipotesi iniziale [di un coinvolgimento di Berlusconi e Dell'Utri nelle stragi del 1993 a Milano, Firenze e Roma] ha mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità."

Concludo invitandovi a riascoltare l'ultima intervista di Paolo Borsellino del 21 maggio 1992, solo 48 ore prima della morte dell'amico Giovanni Falcone.
Si rileva il ruolo ben assodato di dell'Utri come uomo ponte tra le cosche siciliane e certa imprenditoria connivente del Nord. Le conclusioni traetele voi.

venerdì 18 luglio 2008

Mister Been Gasparri: "Il CSM è una cloaca"

Le ultime parole famose del Mister Been d'Italia; come passarci sopra?
Stavolta da Radio Radicale il quarto comico italiano, dopo Aldo Giovanni e Giacomo, afferma: "La cloaca del CSM correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani".
Mentre la constatazione della presenza di correnti nel CSM è un fatto negativo ben noto ai migliori e più responsabili magistrati italiani, come anche Bruno Tinti noto autore del libro "Toghe rotte" riconosce, e quindi condivisibile, certo la definizione del CSM come di una "cloaca partitizzata" ci lascia sorridere. Ed in ogni caso sarebbe una cloaca ben più pulita del Parlamento, la vera ed "original" cloaca d'Italia. "partitizzata"? Caro Mr. Been, ma te ne accorgi da dove provieni? Di chi sei? Che i partiti sono stati la tua casa da sempre?
"Come presidente dei senatori del Pdl reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia. L'obbligatorietà dell'azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare."
Questa te l'ha passata zio Silvio eh?
I processi da non fare? Quelli contro del vostro datore di lavoro di Arcore. E gli altri? Chi se ne frega.
"La separazione delle carriere è un'esigenza prioritaria per restituire maggiore trasparenza alla giustizia, la depoliticizzazione della magistratura è un'emergenza democratica."
Per me la vera esigenza prioritaria è la depoliticizzazione della politica, comunque, ognuno è libero di dire la sua, persino il presidente dei senatori del PD(l). In quanto alla separazione delle carriere quella già quasi esiste grazie all'ultimo ordinamento giudiziario voluto dall'amico vostro, il caro signor Mastella.
"La magistratura seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati è la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un'azione di militanza politica, che occupano militarmente il CSM e che non giovano a un'immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente".
E quale sarebbe questa magistratura "seria", quella che chiude non uno ma due occhi di fronte alle vostre malefatte? Mah, se qua c'è un "guitto" questo è proprio il signor Mister Been. L'uomo della vergognosa Legge Gasparri sulle telecomunicazioni che l'omino di Alleanza Nazionale certamente non ha nemmeno letto prima di firmare.
Ne è passata proprio tanta di acqua sotto i ponti dal quel fantastico biennio '92/'93 quando Gasparri e sodali inneggiarono ai magistrati di "Mani pulite" mentre una intera classe politica corrotta e miserabile scompariva nel fango delle proprie malversazioni.
Ma queste sono cose che molte volte abbiamo già visto. E che rivedremo.
Perché i voltagabbana non hanno età.

giovedì 17 luglio 2008

Finalmente la bocciatura della Corte Europea dello scandaloso condono fiscale del 2003

Vorrei soffermarmi oggi su una notizia che viene appena citata dal Corriere ma che secondo me merita notevole attenzione: la decisione della Corte Europea di condannare il condono fiscale attuato dall'allora Ministro Tremonti con la Finanziaria del 2003.
La Corte infatti "condanna la rinuncia generale ed indiscriminata all'accertamento delle operazioni imponibili relative all'Iva, effettuate nel corso di una serie di periodi di imposta, tramite la quale la Repubblica italiana viola gli obblighi derivanti dalla sesta direttiva Iva e l'obbligo di leale cooperazione". Una norma che "favorisce i contribuenti colpevoli di frode" e "induce fortemente i contribuenti o a dichiarare soltanto una parte del debito effettivamente dovuto o a versare una somma forfettaria invece di un importo proporzionale al fatturato realizzato, evitando in tal modo qualunque accertamento o sanzione".

L'ulteriore condono vergogna dell'uomo del debito pubblico record e dell'ex-fiscalista privato dell'attuale Premier.
Che ovviamente fu il primo ad avvantaggiarsi grandemente del condono stesso, nonostante la consueta bufala televisiva: "Le mie aziende non si avvarranno del condono".
Ma fu proprio così?
Il libro di Travaglio "Se li conosci li eviti" cita a pag. 517 che la Fininvest pagò la modica somma di 35 miliardi di lire per mettersi in ordine con il Fisco che di miliardi ne reclamava ben 197.
Ma questo è solo uno dei numerosi esempi, perché successivamente il Presidente del Consiglio usò la norma a favore di molte altre società di famiglia come l'Immobiliare Idra.
Insomma un bell'esempio di evasione legalizzata. E di chiaro conflitto di interessi.
Grave, per un paese che una classe politica corrotta e collusa vuole condurre ad ogni costo alla alla bancarotta ed in cui le famiglie difficilmente raggiungono la fine del mese.

L'ultima frase del giorno del creativo Ministro: «L'effettivo contrasto dell'evasione fiscale arriverà dall'introduzione del federalismo fiscale». Qualcuno mi spiegherà un giorno in che modo le due cose possano ragionevolmente stare in connessione.
Insomma, come dire: "l'evasione fiscale non ci interessa".
Che bella novità.

martedì 15 luglio 2008

L'infinito terorema che sempre ritorna ovvero l'insaziabile voglia di impunità da parte della classe politica

Il signor Tribuno si è rotto veramente le balle di dovere parlare di Silvio Berlusconi ogni giorno.
Ma lui che è il comico vero del momento non si riesce quasi mai a passarlo sotto silenzio.
Gli altri comici della politica, i Fini, i Tremonti, i Sacconi sono soltanto macchiette di secondo livello. A loro un titoletto laterale, quando pure se ne abbia voglia.

I fatti.
Ottaviano Del Turco, 63 anni, ministro delle Finanze tra il 2000 e il 2001, è stato arrestato oggi da agenti della Guardia di Finanza al termine delle indagini «sulle cartolarizzazioni dei crediti vantati dalle case di cura private nei confronti delle Asl abruzzesi». È accusato di associazione a delinquere, concussione e corruzione e di avere incassato, insieme ad altri, tangenti per 6 milioni di euro.
Sia chiaro, non saremo noi ora a preparare la forca su cui giudicare sommariamente le azioni di Del Turco e degli altri indagati. A tale fine ci sono gli organi giurisdizionali preposti.
Tuttavia secondo il Procuratore Nicola Trifuoggi: "Abbiamo riscontrato l'80% dei fatti... Ci sono puntigliosi riscontri da intercettazioni, documenti; abbiamo trovato tutte le ricevute dei prelevamenti. Nell'auto di Luigi Conga, l'ex manager della Asl di Chieti, è stata trovata una valigetta contenente 113 mila euro. Abbiamo pure i ticket dei telepass autostradali di quando i soldi venivano portati a Collelongo" (Collelongo è la residenza abruzzese del presidente Ottaviano Del Turco). In più ci sono le registrazioni dei colloqui che l'imprenditore Vincenzo Angelini ha avuto con i politici corrotti. Un dossier di 442 pagine pieno di fatti e riscontri.

Ma eccolo da Parigi, durante una colazione organizzata dal presidente francese Nicolas Sarkozy in occasione della Festa nazionale francese, l'omino di Arcore in una delle sue uscite più classiche: "Mi sembra una cosa molto strana che ci sia una decapitazione completa, quasi una retata di un intero governo di una Regione". Ed ancora: "Ho sentito anche il teorema accusatorio... conoscendo l'attuale situazione dell'accusa in Italia...". Il trovarsi un paese straniero non lo distoglie minimamente dal buttare fango al suo stesso paese e a quelle istituzioni che lui stesso dovrebbe rappresentare.
"Ho sentito...", "mi sembra...", "un uccellino mi ha suggerito...". Ovviamente le carte non sono state lette. Ma le carte in fondo non sono importanti perché quel che conta è il nuovo pretesto per delegittimare la magistratura; persino quando la magistratura sembra, come in questo caso, perseguire un avversario politico come il rappresentante del PD Del Turco. In base a prove fondate e circostanziate.
Ma non importa. Perché già sappiamo che il paranoico clan di Arcore cercherà ora ed ancora di chiamare a raccolta l'intera classe politica per sferrare il colpo definitivo al nemico di sempre. Quella giustizia che, se funzionasse per davvero, manderebbe in rovina la Casta politica parassitaria che ci governa.
Per questo la giustizia non deve funzionare, non si vuole che funzioni. Con i risultati giornalieri che sono sotto gli occhi di tutti.

lunedì 14 luglio 2008

Gennaio 1985: Veltroni da via libera a Berlusconi in cambio di Rai 3 al PCI


Prendo spunto dal bell'articolo del giornalista Pino Nicotri che invito a rileggere.
Si tratta della recenzione di un libro, "il baratto", edito da Kaos Edizioni e scritto da Michele De Lucia, membro della direzione nazionale del Partito radicale.
In esso si raccontano le vicende che portarono negli anni '80 l'affarista Berlusconi ad avere il via libera alle trasmissioni nazionali sotto la regia del Partito Socialista e la collusione della sinistra DC e del Partito Comunista Italiano.

Anno 1986, pag. 115: “Intanto a Milano il numero di febbraio de “Il Moderno” (il mensile della corrente “migliorista” del PCI) scrive che “la Rivoluzione Berlusconi [è] di gran lunga la più importante, cui ancora qualcuno si ostina a non portare il rispetto che merita per essere stato il principale agente di modernizzazione, nelle aziende, nelle agenzie, nei media concorrenti. Una rivoluzione che ha trasformato Milano in capitale televisiva e che ha fatto nascere, oltre a una cultura pubblicitaria nuova, mille strutture e capacità produttive”.
La corrente "migliorista” del PCI era allora capeggiata da Giorgio Napolitano. Ma guarda.
Ed ancora: “Il 12 settembre, a Milano, al Festival nazionale de “l’Unità”, si svolge un dibattito cui partecipano Walter Veltroni, Silvio Berlusconi, il presidente della Rai Sergio Zavoli e l’editore Mario Formenton della Mondadori. E’ un minuetto PCI-Fininvest, una corrispondenza d’amorosi sensi. Il compagno Veltroni è lirico: “Io voglio dire qui – Berlusconi sa che questa è la mia opinione – che non abbia giovato al gruppo imprenditoriale della Fininvest l’eccessivo padrinato politico e l’eccessiva copertura politica che ha questo gruppo è stato dato da uno e da uno solo partito”, vale a dire dal Partito socialista italiano, segretario Bettino Craxi. E Berlusconi risponde così: “Mi fa caldo al cuore l’idea che il Partito comunista, da tempo ormai, si apra alla considerazione di queste realtà con tanto senso concreto, con tanto senso pragmatico.”.
4 Maggio 1988, conferenza stampa di Berlusconi nella Sala della Stampa Estera a Roma, per illustrare i contenuti dell’accordo tra la Fininvest e la TV sovietica, firmato quattro giorni prima a Mosca, dove tutto era pronto per una Fininvest sovietica. Berlusconi: “Noi non abbiamo cattivi rapporti col Partito comunista italiano, e cerchiamo di averne sempre di migliori”. Veltroni: “Intendo rivolgere a Berlusconi due complimenti sinceri, di stima. Il primo per la sua capacità di imprenditore che è riuscito a “inventare” un settore. Il secondo complimento va alla sua capacità di avere imposto, attraverso un alto grado di egemonia, i tempi delle decisione politica in un settore così delicato come quello in cui opera".
Fa sorridere oggi la critica che si sente spesso da parte di certo elettorato di centro-destra nei confronti di Rai 3. Ma bisognerebbe sapere che la "cessione" di Rai 3 al PCI fu solo parte di un baratto più largo volto a permettere le trasmissioni delle reti di Berlusconi su scale nazionale. Il baratto per il via libera insomma.
Con la regia di Craxi, il cui scopo era quello di rompere l'egemonia DC sulle televisioni nazionali, e gli occhi chiusi, quando non conniventi, di sinistra DC ma anche di PCI e corte Costituzionale.
Da allora il carattere transitorio delle norme che rendono possibile le trasmissioni nazionali di Mediaset non è stato ancora risolto. Le conseguenze di questa tragica mancanza di regolamentazione sono oggi sotto gli occhi di tutti.
E facciamo notare come il centro-sinistra non sia mai stato capace, o forse voglioso, di risolvere il conflitto di interessi berlusconiano una volta andato al governo. Forse questo libro getta un po di luce sul perché di questo.
Possono essere Veltroni e Napolitano affidabili e credibili oggi, il primo come uomo di opposione vera e non di morbido compromesso ed il secondo come assoluto garante dello stato e bastione di legalità? I precedenti non fanno sperare.
Noi non ci fidiamo.

domenica 13 luglio 2008

Oltreconfine lancia la grande iniziativa popolare: Mara Carfagna SANTA subito!


Dopo le vili accuse lanciate dalla comica bolscevica Sabina Guzzanti alla Piazza del demonio Navona gli autori di Oltreconfine decidono di lanciare la grande iniziativa popolare "Mara Carfagna Santa SUBITO!"

Riteniamo infatti che le voci che riguardano presunte intercettazioni tra la presto Santa Mara e il nostro amato Presidente del Consiglio siano soltanto parte di un diabolico piano messo su dalle toghe rosse per sovvertire gli esiti del voto.
Come al solito le toghe rosse rosicano di invidia davanti al successo del nostro amato Sire e fantasticano di inimmaginabili procedimenti giudiziari. Le intercettazioni non ci sono, e se ci fossero le avremmo distrutte!
Quindi le voci denigratorie sono state create ad arte contro la Ministra Carfagna, che anzi aveva un curriculum così eccelso per la Carica di Ministro che all'esame ha saltato la prova scritta per passare direttamente al test orale. Passato col massimo dei voti. Parola di Premier.
Alla faccia dei magistrati rosiconi.
Per questo noi ora solennemente diciamo: Mara Carfagna SANTA subito!

sabato 12 luglio 2008

Lega Nord: Quo vadis?


Voglio prendere spunto da una lettera di un leghista deluso indirizzata a Umberto Bossi e pubblicata stasera sul blog di Beppe Grillo.

Umberto, mi permetto di darti del tu, ti ho seguito dal 1987 da quando disegnavi le galline per i manifesti di Roma Ladrona, oggi sei scappato di casa, ma io comunque ti aspetto. La porta è aperta. Non ti voto più da quando sei andato con Berlusconi, quello che chiamavi il mafioso di Arcore e allora, se ricordi, tutta la base era d’accordo con te. Non so perché lo hai fatto, non credo per i soldi, per i miliardi che avrebbe usato per comprarti e non credo neanche che tu abbia avuto paura di minacce di morte per te e per la tua famiglia da parte della mafia. Sono cose che si dicono. Sono convinto che abbiano cercato di comprarti e di intimidirti, ma per me tu non sei uno in vendita e hai sempre avuto un certo coraggio. Io credo che tu abbia abbandonato la Lega delle origini per motivi tattici, per arrivare più presto al federalismo e per questo hai fatto un patto con il diavolo, con chi rappresenta l’esatto contrario della Lega, l’uomo di Dell’Utri e di Licio Gelli, il figlio di Bettino Craxi, l’erede di quell’Andreotti che abbiamo mandato a fanculo nel prato di Pontida in quarantamila quando al vaffanculo Beppe Grillo non ci pensava ancora. Il vaffanculo lo ha inventato la Lega, lo hai inventato tu. Io penso che Berlusconi, scusa il termine, abbia fottuto te e la Lega e abbia incassato solo lui. Gli hai regalato cinque anni di governo senza cavare un ragno dal buco. Mentre lui ha fatto le leggi per sé, la Lega non ha ottenuto niente, meno di zero. Adesso hai promesso che porterai a casa il federalismo fiscale, se lo otterrai avrai avuto ragione tu. Ma non te lo faranno fare. Non possono chiudere per fallimento il Centro Sud che vive delle tasse della produzione del Nord, ci sarebbe la rivoluzione in Sicilia, in Calabria, in Campania dove le uniche imprese importanti sono la Regione, le province e i comuni. Morirebbero di fame. Il federalismo fiscale avrebbe come conseguenze la rivoluzione e la secessione. Tu lo sai benissimo, e lo sanno anche loro. Da quando sei con Berlusconi la base ha dovuto ingoiare dei rospi, ma in questa legislatura sono rospi giganti: i sussidi pubblici all’Alitalia, il Ponte di Messina, la spazzatura di Napoli portata al Nord. In tre mesi avete discusso solo di leggi per evitare i processi a Berlusconi, la sicurezza dei cittadini della campagna elettorale è stata sacrificata all’impunità di Berlusconi. I rom c’erano prima e ci sono adesso. I clandestini sbarcavano prima e ora pure. L’unica tassa che rimaneva ai comuni del Nord, l’ICI, è stata cancellata. Le imprese del Nord chiudono, la Lega lo sa bene, per la pressione fiscale, gli anticipi dell’IVA mai rimborsati, l’IRAP e per le mille rotture di balle della burocrazia italiana. Le nostre aziende chiudono, Umberto, e tu passi il tempo a parare il culo a Berlusconi sperando nel federalismo. Una volta che Berlusconi avrà sistemato i suoi problemi giudiziari potrai scordarti il federalismo fiscale. Spero (lo spero veramente) di sbagliarmi, ma ti troverai con un pugno di mosche in mano e il movimento sfasciato. Se alzerai la voce, Berlusconi ti scaricherà e imbarcherà Veltroni o Casini o tutti e due. E tratterà te e la Lega sulle sue televisioni come oggi tratta Di Pietro. Mi ricordo una volta nell’Oltrepò Pavese eravamo in trenta ad ascoltarti, parlasti per quelle poche persone per ben due ore. Ci spiegasti come la Chiesa intimidiva i liberi pensatori e come bruciava gli eretici. Sabina Guzzanti avrebbe preso appunti, al tuo posto rimane un’educanda. Non è mai troppo tardi per ritornare indietro da una strada sbagliata.” Dante

Posso ben comprendere la delusione di Dante, ex-elettore leghista, anche se la parabola discendente dell'Umberto Nazionale mostra il grado di corresponsabilità forte della classe dirigente del Norditalia nella crisi materiale e morale dello stato.
Il Berlusconi IV si è insediato. I 300 mila fucili leghisti sono stati riposti nel cassetto.
I Rom sono sempre li, i clandestini anche. La spazzatura sempre li, ed una parte viaggia verso nord. Bassolino ride. Le tasse sempre più alte, mentre l'unica tassa veramente regionale, l'ICI, è stata abolita, sparita. Stipendi? Sempre più leggeri. Alitalia destinata al ridimensionamento, che fine farà Malpensa?
Nel frattempo il Parlamento lavora a pieno ritmo nelle sue eroiche crociate contro la Magistratura e contro la Giustizia. Ma a favore di chi?
Caro elettore del Nord vai in Piazza, manifesta, protesta per la truffa che ha buggerato il tuo mandato elettorale.

Ci scusiamo con Silvio: Il Messia di Arcore continui a lavorare indisturbato nell'interesse del Paese


Vorrei porre all'attenzione dell'interessato lettore un bel commento, in risposta al mio post di ieri, arrivatomi stamani dall'amico Victor.
Caro Victor, come non darti ragione!
Perché togliere le ultime speranze al popolo che soffre?
Un saluto.

"Caro Tribuno, possibile che non si lasci in pace il nuovo profeta?
Non disse al moribondo che lo avrebbe rialzato? Non è avvenuto il miracolo? Si è rialzato e può anche rimettersi al lavoro, dopo ben 2500 cadute!

Il miracolato, acclamato da una foltissima schiera di fedeli credenti, e praticanti della sua religione, andrà a rendere omaggio a chi ha intercesso per questa grazia.
E tu e tanti altri, tutti demonizzatori, cosa credete di ottenere dicendo che è stato tutto un trucco? Che non c’è stato il miracolo? Ma se ne parlano tutte le televisioni d’Italia? Volete far credere che un solo uomo è capace di manipolare i mass media?
La maggioranza degli italiani ascolta cosa dicono i telegiornali e sono capaci di ragionare con la propria testa. Ragionano così bene, senza bisogno d’essere plagiati, che se il miracolato si presentasse alle elezioni, essi lo voterebbero per vederlo addirittura presidente della nazione.

Sono i sondaggi a dirlo, e non sono di parte: provengono dal sito Oltre Confine!
A parte il misero 38% del suo più accanito detrattore, giustizialista , manettaro ed il miserrimo 8% degli agnostici; il miracolato può contare sulla fiducia più o meno palese della stragrande maggioranza dei suoi accoliti, rappresentati da un eccellente 54%. Questa si chiama scientificità politica ed è quindi scientificamente provato che il miracolo c’è stato. Tu sei un miscredente; metti soltanto zizzania; vedi soltanto le travi negli occhi degli altri e non vedi la pagliuzza nei tuoi. Approfitti della tua cultura per gettare fango e fumo negli occhi: perché ingannare la gente che vuole la luna nel pozzo, mostrandole col dito il cielo? Non ti senti in colpa, togliendo la speranza alla massa?
Vedrai che fra poco il miracolato farà volare anche gli asini: altro che Alitalia! Vedremo treni supersonici, altro che i treni del ventennio! E respireremo aria pulita, col nucleare! La gente prenderà la pensione il 23 di ogni mese e sarà così risolto il problema della quarta settimana; una stanza dell’appartamento lo affitterà ad una massaggiatrice d’oltre cortina e si potrà così felicemente pagare il mutuo.
Così si risolvono i problemi, altro che aspettare san Ciccio!
E che posso dirti d’altro!

IN ALTO I CUORI!"

Legionario Victor

venerdì 11 luglio 2008

Lodo Alfano contro Norma blocca-processi: estorsione della maggioranza o accordo sotto banco?


Finalmente è ufficiale: l'odiosa norma blocca-processi viene praticamente rimossa attraverso degli emendamenti della maggioranza che, secondo la presidente della prima commissione di Montecitorio Giulia Bongiorno, recepiscono le critiche formulate dell'opposizione nelle passate settimane.
Ieri veniva approvato alla Camera il Lodo Alfano, oggi viene affossata con matematico tempismo la blocca-processi.
Ma come? Non aveva affermato Berlusconi solo qualche giorno fa che "il premier non ha bisogno di essere salvato, si salva da solo"? E, altra perla della settimana: "Rinuncio a ogni vantaggio, non ho bisogno di nuovo norme giudiziarie. Mi sono sempre difeso nei processi - ha aggiunto il Cavaliere - e sono il recordman dei processi con 2.500 udienze". Eh si, continua così, caro Silvio, e presto ascenderai anche tu alla cerchia degli eroi della giustizia come il tuo vecchio fattore mafioso Vittorio Mangano.
Ma allora perché perseverare nel Lodo Alfano di cui nessun'altra carica delle Istituzioni a parte te potrà fare uso?
Chi altro ha processi pendenti?
La tempistica però ci piace di più. Approvato il Lodo Impunità decade senza colpo ferire e ora nell'indifferenza del camaleontico popolo pidiellino la blocca-processi.
Ancora il 16 giugno scriveva il Cavaliere Mascarato al fido scudiero Schifani:

"Caro Presidente, come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto 'decreto sicurezza un emendamento volto a stabilire criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare allarme sociale. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di offrire priorità di trattazione da parte dell'Autorità Giudiziaria ai reati più recenti, anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato.
Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei reati più urgenti e nel frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali."

Non ce ne frega più niente ora di questa norma blocca-processi "fondamentale per il popolo", di questa "norma per tutti"? Certo che no. Ma soprattutto ad Arcore non interessa più, ora che il Lodo acqua-in-bocca bloccherà tutti procedimenti contro il Presidente.
Ancora dubbi sul carattere ad personam di entrambi i provvedimenti? Ancora dubbi sul fatto che il clan di Arcore sia disposto ad ogni meschinità e sacrificio popolare pure di vedere riconosciuta l'impunità per se e i sodali come nel caso dell'indulto nel 2006, ed ora nel caso della blocca-processi?
Ma soprattutto lancio le seguenti domande ai lettori interessati: la proposta della legge blocca-processi è stata nient'altro che una volgare estorsione nei confronti del Presidente Napolitano per obbligarlo a non rifiutare la firma del lodo Alfano, oppure blocca-processi e Lodo sono stati parte di un tacito accordo sottobanco tra i membri del PD con e senza la L?

CIAULA SCOPRE LA LUNA: LA DESTRA E' MORTA

Ciaula rappresenta tutti gli uomini che, oppressi dall’oscurità dell’angoscia, aspirano al chiarore delle certezze e che nella bellezza del mondo cercano il riscatto della loro miseria.
In questa notte romana, dalla brezza dolcissima, dal chiarore tenue che si leva da questa città millenaria, io mi sento fratello di Ciaula, icona pirandelliana.
Sto seduto, avvolto nell'oscurità della notte e assieme a lui guardo la luna.
Ognuno di noi ne ha una, è un diritto inviolabile della persona come l'acqua o la luce del sole, è la magia della vita, la speranza che alberga nel cuore di ogni uomo.
Sono tentato di parlare di politica, di lodo Alfano, delle umane bassezze di questi giorni, delle ambiguità irritanti del nostro partito, dell'"essere o non essere" di una destra che ha francamente esacerbato ogni pazienza.
Guardo la luna, la mia luna e la vedo chiara, immobile, sospesa in un cielo nero e punteggiato di stelle, è una figura che emana un senso di pace e di dignità interiore.
La sua inafferrabilità la colloca ben al di sopra dell'umana viltà, del compromesso, della mediocrità. Sono contento per lei, per la mia luna, nessuno la potrà insozzare: né cavalieri né donnine allegre.
La giustizia sta morendo in Italia e con essa la dignità di un popolo, un popolo che, forse, dignitoso non è mai stato.
Un popolo che ha vissuto dell'esempio isolato di eroi ma che di eroico ha sempre dimostrato di non avere niente.
Il mio sguardo si posa sulle antiche rovine dei Cesari, la tomba di Cecilia Metella, i sassi intrisi di storia della Appia Antica.
Se provassi a fare silenzio potrei riuscire a sentire i passi delle coorti, la voce di Cicerone, di Seneca, di Marco Aurelio... insomma di tutti coloro che hanno dato a noi la luce della storia e la fortezza dei sentimenti.
Come non fare un parallelo tra questi giganti del passato e i nostri politicanti attuali?
Come non uscirne con le ossa rotte da questo impari confronto?
Da una parte c'è la storia, la dignità di uomini che non si sono sottratti né al giudizio dei loro simili né a quello della storia, hanno interpretato la loro funzione sociale come una missione per fare grande il loro popolo, per istruirlo e consolidarlo nella convinzione di essere un corpo unitario con leggi ferree e egualitarie.
Dall'altra parte, quella dei nostri giorni, abbiamo persone di cui la storia non si ricorderà o che farà in fretta a cancellare rimuovendole come fossero un cancro per l'idea e la morale.
Gentaglia, parassiti , immuni, prepotenti che incassano il plauso dei vili, dei servi, degli sciacalli.
Caro Ciaula, fratello mio, ho sempre pensato di essere di destra, di essere innamorato di una idea di Italia NAZIONE, di un popolo che avesse nell'onore la sua priorità.
In questa notte di malinconia scopro che questa mia destra, questa mia visione appartiene al mondo dei fantasmi, è una essenza ormai diafana, è puro spirito.
Davanti alla magnificenza di questa luna sento che la destra è morta e ciò che le sopravvive è una brutta copia, un giocattolo per bimbi cretini, uno strumento per i furbi opportunisti.
La notte ingoia tutto, ma questa mia amarezza rimarrà indigesta anche a lei: troppo forte è il disprezzo che nutro verso chi ci inganna, troppo grande è la mia intransigenza.
Sono sbagliato io?
Può essere, anzi sicuramente è così.
Ma quando una bambina di nove anni, al termine della cena in cui ha seguito i discorsi dei genitori capendone a modo suo la logica, s'alza in piedi con aria quasi indispettita ed esclama: "ma allora questo Berlusconi fa una cosa ingiusta, chi comanda deve essere di esempio per tutti, non è bello che solo lui sia intoccabile!".
A questo punto caro fratello minatore siciliano, io smetto di sentirmi uomo e divento "cosa", divento pietra, divento sasso, lava incandescente.
Vorrei sparire ingoiato dal mare di viltà che mi circonda, vorrei essere sbranato dalle Erinni perché sono carne da macello, null'altro più.
I miei fratelli, i miei camerati sono stati ingoiati dal mare putrido delle opportunità, hanno snaturato la loro essenza di uomini sull'altare della convenienza.
Chi sacrifica la propria anima per la propria pancia non merita il mio rispetto, non merita la mia comprensione.
Quando questo sacrificio lo fa un uomo che si dichiara di DESTRA... non merita neanche il mio disprezzo.
Ed ora guardiamo la luna, ascoltiamo il silenzio della notte, aspettiamo che la storia diventi nuovamente azione nell'idea crociana della libertà che vince sempre e che il male serve a renderla ancora più grande.
Accarezza la tua luna Ciaula e che la tua angoscia si mescoli alla mia stanotte.
Piangiamo insieme, amico mio!
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